La fine delle restrizioni anti-Covid e la ripresa del turismo spingono il comparto. Un’idea di investimento in certificati
Il ritorno della bella stagione e dei viaggi coincide con l’inizio della stagione delle trimestrali, particolarmente attese dagli operatori di mercato, per conoscere i primi dati di bilancio consuntivi comunicati dalle società quotate dallo scoppio della guerra in Ucraina. Tra le sorprese positive possiamo già annoverare i risultati annunciati dalle compagnie aeree statunitensi, che hanno inevitabilmente spinto al rialzo tutto il comparto del turismo. Il quadro che sembrerebbe delinearsi è quello di un recupero sostanziale del settore, soprattutto in virtù della progressiva abolizione delle ultime restrizioni anti-Covid ancora in vigore. Il ritorno alla normalità prepandemica, più volte sbandierato in maniera precoce e frettolosa specialmente durante le estati del 2020 e del 2021, si fa dunque decisamente più concreto in questo caso, alla luce dei numeri che emergono da Q1 2022 e dell’outlook per Q2 2022.
Ma andiamo con ordine. Tra le prime società dell’S&P500 a rilasciare gli utili per il trimestre è stata Delta Airlines, che in data 13 aprile ha riportato un EPS pari a $ -1,23, battendo le stime degli analisti. Ma sono state le parole del CEO Ed Bastian a scatenare gli acquisti sul titolo, con il manager che ha parlato di “forte rimbalzo della domanda”, “ritorno alla profittabilità nel mese di marzo” e di un “outlook sul margine operativo stimato tra il 12% ed il 14%, con flussi di cassa fortemente positivi nel secondo trimestre dell’anno”. Ancora meglio ha fatto American Airlines, che ha battuto le stime degli analisti sia sui ricavi ($ 8,9 mld vs $ 8,63 mld) che sull’EPS ($ -2,32 vs $ -2,44), prevedendo inoltre un traffico viaggiatori pari al 94% rispetto al 2019, tornando di fatto ai livelli pre-Covid nel corso dell’anno.
Investire su un settore che ormai vede la luce dopo il buio pesto degli ultimi due anni potrebbe dunque rivelarsi un’idea vincente ed anche potenzialmente ben remunerata. Una valida alternativa di investimento in certificati è rappresentata dal Phoenix Memory Airbag (ISIN: IT0006749524) emesso da SmartETN, veicolo di investimento di Cirdan Capital (boutique finanziaria di diritto irlandese che conta all’attivo oltre 130 certificati quotati su Borsa Italiana). Il prodotto è scritto su un basket composto dai titoli Ryanair, Tui, Carnival ed American Airlines. Il certificato prevede un flusso condizionato di premi dotati di effetto memoria (trigger premio posto in corrispondenza del 65% dei rispettivi strike price) pari all’1,0375% mensile.
La durata residua del prodotto è di quasi 4 anni, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 27 gennaio 2023) e per le successive date a cadenza mensile, di vedersi rimborsare anticipatamente il valore nominale, pari a 1.000 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable è fisso).
Nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 27 gennaio 2026, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari all’1,0375%, qualora Ryanair, titolo peggiore che attualmente compone il paniere (all’87,06% dello strike price) non perda un ulteriore -25% circa dalla quotazione corrente. Al di sotto del livello barriera (posto al 65% dei rispettivi strike), il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà però calcolata proprio a partire dal livello knock-out, per una significativa riduzione delle perdite in caso di evento barriera (i.e. si perderà il 25% in caso di dimezzamento del valore di Ryanair).
Il certificato è acquistabile ad un prezzo lettera pari a circa 900 euro, con un rendimento complessivo ottenibile dall’investitore pari ad oltre il 60% (16,9% circa su base annua), in caso di mantenimento della barriera a scadenza.
A cura di Pierpaolo Scandurra
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