Componente ideale per qualsiasi asset allocation, l’ultimo certificato di Credit Suisse paga coupon mensili fissi dello 0,50% senza condizioni e fra 3 anni rimborsa il capitale se tre big del nostro listino non si sono più che dimezzate. Semplice ma efficiente per superare l’autunno caldo tanto temuto.
La correzione fisiologica del trend in atto e il tanto atteso rialzo di volatilità sono arrivati sui mercati azionari, trainati in primis dai violenti sell-off sui titoli tecnologici. Il rally di quest’ultimo mese è stato alimentato dai CTA, istituzioni che seguono strategie trend following in grado di intercettare il momentum sulle varie asset class, e da acquisti di opzioni Call, principalmente sui titoli FAANG, per diversi miliardi di dollari, come spiega la recente notizia su Softbank a definirla uno dei player dietro tali operazioni. Tali posizionamenti al rialzo hanno costretto i dealer di opzioni, che facendo da controparte detenevano un portafoglio esposto negativamente al delta e al gamma, ad effettuare delle operazioni di copertura per bilanciare la loro esposizione comprando il titolo sottostante e incrementando così il flusso di acquisti in atto. Ciò ha causato un effetto boomerang sui titoli del settore tecnologico, e di conseguenza su tutti i listini; una volta chiuse le posizioni sui derivati, questo enorme ammontare di azioni detenute dai market maker è stato liquidato provocando discese capaci di dimezzare in due giorni le performance record del mese di agosto. Spesso i mercati ci hanno mostrato che discese di circa il 10% in due giorni sono state occasioni per comprare il ribasso ma, in vista delle elezioni americane e di una possibile seconda ondata di Covid-19, potrebbe risultare prudente alleggerire l’esposizione sull’azionario del proprio portafoglio per evitare che un’eventuale continuazione della discesa non comporti perdite sul capitale investito.
Un’alternativa che potrebbe risultare conveniente è rappresentata dai certificati di investimento, sia per il controllo del rischio che per l’attuale livello di volatilità che ne deprezza le quotazioni creando ottime opportunità di acquisto. Se prendiamo in esame il Fixed Cash Collect (XS1973482836), emesso da Credit Suisse con scadenza prevista il 14 agosto 2023, notiamo come questa struttura, scritta su tre titoli italiani Eni, Leonardo e Generali, è in grado di pagare un flusso di coupon incondizionato mensile dello 0,5% già a partire da ottobre. Inoltre, dal 21 maggio 2021, ogni tre mesi, vi è la possibilità che il prodotto venga rimborsato anticipatamente dall’emittente del valore nominale di 100 euro maggiorato del coupon previsto, se il titolo peggiore tra i tre sarà al di sopra del 90% del suo strike price, ovvero se non avrà registrato una discesa maggiore del 10% a partire dalle quotazioni iniziali.
L’aspetto difensivo comune ai certificati a capitale condizionatamente protetto risiede nella barriera del capitale, per questa struttura posta al 50% dei prezzi strike. Se a scadenza, il titolo peggiore sarà al di sotto di tale livello, il prodotto avrà un valore di rimborso pari al suo nominale moltiplicato per la performance negativa a partire dallo strike. Viceversa, nel caso in cui nessun titolo rileverà al di sotto della barriera del capitale, a scadenza si otterrà il valore nominale maggiorato del coupon, preservando il capitale investito. A fronte di un acquisto oggi al prezzo lettera di 98,30 euro si otterrebbe un rendimento di 117,5 euro, ovvero del 19,5%, o 6,6% annualizzato. Un rapporto rischio rendimento eccellente se si considera il tris di titoli su cui si investe implicitamente e la profondità delle barriere poste a livelli mai toccati prima nella storia ( solo la vecchia Leonardo Finmeccanica quotò al di sotto di 2,94 euro.
Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte : certificatiederivati.it
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