Airbag e Cedole fisse: il binomio vincente

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 03/11/2022 15:12

Una strategia particolarmente resiliente ai ribassi dei sottostanti, grazie al premio incondizionato e alla presenza di effetto airbag


Il settore dei semiconduttori è certamente uno dei worst performer del 2022, con il Philadelphia Semiconductor Index (l’indice più rappresentativo del comparto) in ribasso del 40% da inizio anno, mentre l’S&P500 è attualmente in negativo di “appena” il 20%. Una underperformance decisamente marcata durante tutto l’anno solare, dovuta sia al contrarsi della domanda di chip, sia della progressiva risoluzione della supply chain disruption ed anche, in misura rilevante, al riassorbirsi di valutazioni di mercato che erano diventate eccessivamente ottimistiche e probabilmente gonfiate, in primis per Nvidia. Nessuno può ovviamente sapere se questo è effettivamente il fondo per i chipmaker, ma ciò che vi è di certo è che le valutazioni di mercato espresse da molte di queste società scontano già scenari pessimistici per il medio periodo: ad esempio, AMD quota ad un EV/EBITDA a due anni pari ad 11,1x (il minimo negli ultimi 5 anni lo aveva toccato a 27,5x).

A dare ulteriore forza al comparto, almeno nel breve periodo, sono stati i conti presentati da alcune società: ASML ha presentato qualche settimana fa numeri robusti, confermando una domanda ancora forte, allo stesso modo AMD ha sorpreso positivamente nei segmenti data center e gaming, compensando il rallentamento nella divisione PC (un profit warning rilasciato un mese fa circa dalla società aveva fatto crollare il titolo di oltre il 10%). In parziale controtendenza vi è stata la trimestrale di Qualcomm, con la società che, sebbene ancora in fortissima crescita rispetto allo scorso anno (+30% i ricavi, +40% gli utili), segnala un magazzino in forte aumento a causa del calo della domanda di dispositivi mobili (Qualcomm è specializzata nella produzione di dispositivi per le tecnologie 3G/4G/5G). 

Come già accennato, sebbene si possa ragionevolmente pensare che buona parte dei ribassi per il settore siano alle spalle, un ulteriore cuscinetto di sicurezza è necessario per assorbire la volatilità di medio periodo, ancora meglio se vi si aggiunge un ulteriore “cuscino”, rappresentato dall’airbag. Dulcis in fundo, sarebbe auspicabile la presenza di cedole incondizionate ad incrementare ulteriormente la tenuta del prezzo del certificato ai ribassi dei sottostanti; sembrerebbe troppa carne al fuoco all’interno della stessa struttura ma il forte momento di volatilità sul comparto è stato magistralmente sfruttato dagli strutturatori al fine di ricavarne anche un premio periodico interessante.

Si tratta del Fixed Cash Collect Airbag (ISIN: DE000VV8J8S4) emesso da Vontobel e scritto su un basket worst of composto da ASML Holding, Qualcomm, AMD e Nvidia. Il certificato possiede, come detto, caratteristiche decisamente difensive, a partire dalla presenza di premi incondizionati del 3% a cadenza trimestrale (prossimo premio previsto in pagamento il 25 gennaio 2023) fino alla scadenza in data 25 ottobre 2024; alle stesse date di osservazione trimestrali il prodotto potrà inoltre essere rimborsato anticipatamente, qualora tutti i titoli rilevino almeno in corrispondenza degli strike price (il trigger autocallable è fisso). Questo flusso cedolare (il certificato è attualmente acquistabile poco al di sotto della parità sul Sedex) offre così all’investitore la possibilità di ottenere un rendimento complessivo pari al 25,25% a scadenza (equivalente ad un 12,8% annualizzato).

L’ulteriore, ed ancora più interessante, caratteristica difensiva dello strumento è la presenza dell’effetto airbag, tale da ammortizzare significativamente il rendimento negativo del certificato in caso di evento barriera: la performance negativa, verrà infatti calcolata a partire dalla barriera e non dallo strike price. Per effetto di ciò (e della presenza di premi incondizionati) nel caso di un ulteriore -50% da parte del worst of ASML, la performance complessiva sarebbe ancora positiva e pari all’1,57%, mentre nel caso di un -70% si incorrerebbe in una perdita pari ad “appena” il 29,4%.

Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

 

 

 

 

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