Uno scenario dalla probabilità di successo del 100%

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 23/09/2021 17:12

Siamo a metà del secondo anno di questo nuovo bull market, inaugurato a marzo 2020. Un primo bilancio conferma l'aderenza alle previsioni di inizio anno. Fiducia nella capacità di conseguire gli obiettivi delineati nell'Outlook, e confermati dalla ricerca pubblicata ieri.

E siamo dunque a metà del secondo anno del bull market. Sono passati in effetti diciotto mesi dal minimo dell'ultimo mercato Orso, che ha provocato un reset di quotazioni, valutazioni e sentiment. Invero piuttosto drastico quest'ultimo: se si considera che mediamente i rialzisti sono risultati in quest’anno e mezzo appena il 38.5% del totale, stando al sondaggio settimanale condotto da AAII, nonostante il boom di Wall Street.
Il mercato però ha ignorato questa partecipazione minoritaria, a tratti elitaria: rispettando previsioni poco condivise dalla massa. Ad esempio, pochi investitori sapevano ed ancor meno credevano che nel secondo anno del bull market la probabilità di guadagno è del 100%, stando all'esperienza post-bellica. Eppure lo S&P500 negli ultimi sei mesi ha consegnato agli investitori una performance che al momento supera il 12%, allineandosi alla media storica. Naturalmente resta da verificare ora se questi risultati saranno consolidati nei prossimi sei mesi, ovvero migliorati. Quanto esaminato e riportato nell'Outlook di metà anno dovrebbe fornire un'idea di cosa aspettarsi fino all’inizio del prossimo anno.

Powell ieri sera ha consegnato agli investitori ciò che essi desideravano. La Fed continua a muoversi con cautela, lasciando trapelare la volontà di quantomeno annunciare l’avvio del tapering alla fine dell’anno: nulla che già non si sapesse. Improbabile però che un annuncio formale avvenga con il FOMC del 2-3 novembre: prima del rilascio ufficiale del dato sui posti di lavoro generati il prossimo mese. Con un rapporto sull’occupazione destinato a settembre a sorprendere ancora una volta in negativo i più, restiamo del parere che un annuncio ufficiale sia da calendarizzare per non prima di dicembre.

Per ironia del destino, l’orbita della media mobile a 50 giorni, efficacissima quest’anno nel contenere i ripiegamenti del mercato, adesso evidentemente agisce da resistenza. Lodevole lo sforzo del mercato, ma ora bisogna che i Tori mostrino i muscoli. In caso contrario, sarebbe inevitabile una flessione che assecondi le note tendenze stagionali sfavorevoli che caratterizzano la settimana successiva alle scadenze tecniche di settembre, ed in generale la terza decade di questo mese.
L’appuntamento ciclico con il minimo è giunto lunedì in extremis, ma non si può ancora sciogliere la riserva nel breve periodo. In quanto al medio e lungo periodo, vale quanto riportato nel Rapporto Giornaliero di ieri in merito al percorso definito per i prossimi mesi: una dinamica dalla probabilità teorica di realizzazione del 100%...

Articolo a cura di Gaetano Evangelista
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