Robin Hood lavora a Wall Street

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 03/12/2024 12:18

Nuovo massimo storico per il mercato azionario americano, ma è stato un 2024 esaltante a tutte le latitudini. Il marcato rialzo degli ultimi cinque anni, nonostante due bear market; di cui uno sopraggiunto "per errore", e rettificato quest'anno.

Con la seduta di venerdì, lo S&P500 raggiunge il 53esimo nuovo massimo storico quest’anno. Breakout confermato dalla versione equiponderata dell'indice, nonché dalla Advance-Decline Line: che rimarca la natura corale della progressione che ha fatto di novembre il miglior mese di questo 2024 che passerà alla storia.

Con questo spunto, Wall Street arriva a guadagnare il 26.5% dall’inizio dell’anno, collocandosi in cima al ranking delle prime 30 borse al mondo per capitalizzazione, e precedendo Taiwan (+25.2%), il Canada (+22.4%), Israele (+21.6%) e la Germania (+17.2%). Decisamente la geopolitica nel viaggio del 2024 ha occupato il sedile del passeggero, se non le posizioni posteriori. L’Italia, partita bene, si è un po’ persa per strada, ma tuttora conserva un saldo a doppia cifra rispetto al 2023.

Conforta la performance positiva conseguita in una settimana nevralgica come quella del Thanksgiving. Il 1973, il 1999 ed il 2007 fecero registrare un saldo negativo, e tutti gli investitori ricordano cosa successe l’anno dopo. Al contrario, la buona prestazione messa a segno a partire dal 19 novembre, è un buon viatico per i mesi a venire. Ma ne riparleremo a tempo debito.

Nonostante un andamento esaltante per gli investitori negli ultimi 25 mesi, la performance dei passati cinque anni è radiosa ma non eccezionale, con un progresso del +92%, che impallidisce rispetto al +219% conseguito nella seconda metà degli anni Novanta. Pochi ricordano che nel lustro trascorso abbiamo comunque subito ben due formali bear market; di cui quello più recente riflesso di una recessione tecnica rivelatasi poi un errore di calcolo. Sicché per buona parte questo bull market ha riparato una correzione rivelatasi un'ingiustizia. Novello Robin Hood, il Toro ha restituito ai ricchi ciò che in precedenza aveva tolto agli stessi ricchi.

Lo scavalcamento dei 6.000 punti mette di buon umore, ma il Delta System suggerisce la possibilità di un consolidamento nelle prossime sedute. Lo conferma la stagionalità. Sul piano macro ci attende una batteria di appuntamenti (6/12: buste paga a novembre; 11/12: inflazione; 18/12: FOMC), che piegherà parecchie convinzioni, prima che si spiani la strada.

L’economia gode di buona salute, con il GDPNow che stima un +2.7% per il quarto corrente. Eppure gli investitori conservano un sano scetticismo, a giudicare dalla prevalenza di Orsi nell’ultimo sondaggio condotto dalla AAII. Meglio così.

Gaetano Evangelista - www.ageitalia.net

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