Quel sospetto ispessimento dei volumi al NYSE

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 03/05/2018 15:56

Dalla riunione del FOMC di ieri non ci si aspettava nulla in termini di decisioni sui tassi di interesse ufficiali: attesi ad un incremento il prossimo mese. Le novità, al solito, riguardano le dichiarazioni al margine, che hanno evidenziato la ferma risalita degli indici dei prezzi al consumo, con l'inflazione destinata negli Stati Uniti a raggiungere appieno gli obiettivi prefissati; anzi, a superarla con il beneplacito della Fed. La quale si va orientando in termini di priorità, dalla salvaguardia della stabilità finanziaria al contenimento senza isterismi dell'inflazione.

Non potrebbe fare diversamente, con un'economia che non mostra i cedimenti che ancora si registrano nel resto del mondo. Un'economia in buona salute, sia a livello macro, sia a livello micro: rispetto ad un anno fa, gli utili per azione crescono ad abbondante doppia cifra percentuale, e anche se si rimuovesse l'effetto del taglio delle imposte promosso dall'amministrazione Trump, la variazione sfiorerebbe il 10%. Mica male.

Eppure, Wall Street fatica a ripartire. Il problema è sempre quello: se il mercato fosse in ottima salute, lo S&P500 si sarebbe da tempo distaccato dai supporti che provvidenzialmente tuttora lo contengono. Come esaminato nell'ultimo rapporto, la stagionalità del semestre appena iniziato non è così esaltante, quando si arriva alla fine del primo quadrimestre con un bilancio formalmente negativo, o anche soltanto neutro (+/-2%). Notevole oltretutto come la sessione di ieri sia coincisa con un considerevole turnover: al NYSE sono state scambiate oltre 4 miliardi di azioni; abbastanza per conseguire il volume più consistente dell'ultimo mese. Quando questo risveglio si manifesta in concomitanza con una riunione del FOMC, il seguito non è mai stato esaltante, come esaminiamo nel Rapporto Giornaliero di oggi. Maggio si conferma un mese tutt'altro che brillante, in termini prospettici.

Piazza Affari nel frattempo spazza via le incertezze, sperimentando uno strappo che porta ad un pieno interessamento delle resistenze su cui ci siamo più volte soffermati. L'indice Comit in particolare sollecita ancora una volta la parete superiore del canale (di regressione) in essere da nove anni; coincidente con tutta una serie di proiezioni e ritracciamenti di Fibonacci, convergenti in area 1400 punti.


Gaetano Evangelista
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