Preferenza relativa ancora favorevole al mercato azionario

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 19/01/2023 10:23

BlackRock spazza via ogni discussione sulla allocazione 60/40: è storia del passato, argomenta. Nel frattempo l'Europa straccia gli Stati Uniti, alle prese con una stagione in tono minore degli utili aziendali. Piazza Affari a sua volta fa letteralmente la storia.

 

Permangono sui listini europei le divergenze bearish in termini di ampiezza e momentum, ma gli indici non se ne curano, conseguendo nuovi massimi. Vale in modo particolare per Piazza Affari, esplosa in questo inizio d’anno malgrado – o, più probabilmente, per merito del – la scarsa considerazione di cui godeva alla vigilia il Belpaese, come ben raffigurato in quel famigerato articolo del Financial Times.
Così, il FTSE MIB inanella una sequenza di ben 12 “candele bianche” (vale a dire, con chiusura superiore all’apertura) consecutive: come soltanto un’altra volta è occorso dal 2003 ad oggi. Più misurata l’effervescenza di Wall Street, come dovremmo essere ormai abituati: lo S&P500 subisce una limatura, mentre il Dow Jones affonda per colpa del ribasso di Goldman Sachs, che da sola spiega i 2/5 della flessione del decano degli indici azionari americani.

Si divarica ulteriormente il confronto atlantico: +19% a favore dell’Europa, in valuta comune. Una tendenza che da un lato è prossima ad un estremo, se ci soffermassimo sull’esperienza degli ultimi vent’anni, ma che dall’altro non fa che confermare le sensazioni anticipate lo scorso autunno. Pochi sono ben disposti a scommettere sull’avvio di una nuova tendenza secolare, a nostro favore, rispetto a Wall Street. Meglio così.
Peraltro adesso si rincorrono voci di una maggiore moderazione da parte della BCE, che passerebbe a sua volta a marzo a rincari contenuti a 25 punti base, dopo il mezzo punto di incremento con cui dovrebbe iniziare il 2023. Questo, mentre l’avvio della stagione degli utili a Wall Street conferma una contrazione annuale del 2.7% nello scorso quarto trimestre (-1.6% nel Q1, -2.6% nel Q2; sempre in termini di EPS operativi). 
Comprensibile lo smarrimento degli investitori, che adesso cercano riparo nella allocazione 60/40, uscita con le ossa rotte nel 2022. Dopotutto, un fulmine non cade mai due volte nello stesso punto, giusto?

Le banche di investimento non concordano. Mentre Goldman Sachs conferma la validità di questo approccio, rilevando come le perdite siano fisiologiche in ogni strategia; BlackRock in un recente rapporto sottolinea come le perdite dello scorso anno – le peggiori della storia in termini reali – siano il sintomo del declino dell’investimento bilanciato per antonomasia, che ha fatto felicità e fortuna di una intera generazione di investitori e strategist.
Noi la nostra sul tema l’abbiamo espressa nel 2023 Yearly Outlook (pagine 66-69), assieme ai ritorni su cui è realistico contare da qui a dieci anni. Al momento è ragionevole ancora preferire l’Equity al reddito fisso: come mostra il Rapporto Giornaliero di oggi, il mercato azionario continua a beneficiare del sostegno offerto dai supporti, e da qui è sensato immaginare un nuovo impulso verso l’alto.

 

Di Gaetano Evangelista

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