In borsa good news is good news

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 09/10/2024 10:01

Una reazione diametralmente opposta rispetto ad inizio agosto: il dato sorprendentemente positivo sulle buste paga cancella definitivamente la prospettiva di una recessione negli Stati Uniti, penalizza il reddito fisso e rilancia il bull market.

Molti investitori prefiguravano dal mercato del lavoro in arrivo una October Surprise, e l’hanno ottenuta: ma non del segno paventato dai più. Rispetto a due mesi fa, quando un dato deludente indusse un aggiustamento di mercato neanche tanto sconvolgente, le buste paga generate nel passato mese di settembre sono risultate superiori anche alle più rosee aspettative.
Il dato (254 mila nuovi posti di lavoro) si colloca ben sopra la media dei cinque mesi passati (149 mila), quando la macchina economica americana sembrava perdere colpi. Al contrario il tasso di disoccupazione precipita al 4.05%: sotto i livelli che in estate hanno mandato in fibrillazione parecchi investitori, intimoriti dall’ultimo spauracchio diffusosi nei mesi precedenti.

Due le implicazioni pratiche. La prima è che, per l’appunto, possiamo ora rottamare anche la Sahm Rule, dopo l’inversione della curva dei rendimenti e l’inefficacia palesata dal Leading Economic Index. D’altro canto, Claudia Sahm lo aveva anticipato (https://tinyurl.com/AGEit135): questa regoletta era destinata a naufragare. Storicamente quando si è attivata la Sahm Rule, l’economia americana è risultata in recessione, mediamente già da due mesi. Il fatto che al contrario siano passati due mesi, senza che si scorga all’orizzonte un evento del genere – anzi, stando a quanto analizzato nel Rapporto Giornaliero di venerdì, con ogni probabilità una recessione non si materializzerà per i prossimi dodici mesi – ci fa accantonare definitivamente questo discorso.
La seconda implicazione è che le aspettative di taglio dei tassi di interesse da parte della Fed, si confermano del tutto fuori dal mondo. Un intervento da 50 punti base a novembre vanta una probabilità del 10%. Ne fa le spese il mercato obbligazionario, con rendimenti in prevedibile risalita: qui siamo stati facili profeti (https://tinyurl.com/AGEit136). Al contrario le borse salutano con favore: Good news is good news again.

Goldman Sachs così riapre il balletto degli upgrade, con la previsione per lo S&P500 innalzata a 6000 punti per fine anno, ed a 6300 punti entro i prossimi dodici mesi. Il Dow Jones ringrazia, salendo ad un nuovo massimo storico. Lo S&P500 questa volta non riesce nell’impresa, ma si nota ora un vistoso ritardo della performance, rispetto all’indice delle sorprese macro, che conferma la raggiungibilità del nostro target, una volta superate nei prossimi giorni le forche caudine del Delta System.
Il modo ideale per celebrare il +35% conseguito negli ultimi dodici mesi, con il bull market che sta per festeggiare il suo secondo compleanno. E con le banche centrali ben contente di fornire copiosa liquidità a buon mercato.

di Gaetano Evangelista - www.ageitalia.net

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