Quest'anno per i guru finanziari sarà difficile spiegare la debacle del mercato obbligazionario. Ma nessun problema: «il 2024 sarà l'anno dei bond». Nel frattempo il bull market entra nel secondo anno di anzianità, e collima perfettamente con le prescrizioni dei modelli.
Il mercato azionario mette a segno un convincente rimbalzo, ma ancora una volta le attenzioni della maggior parte degli investitori sono rivolte verso il contiguo mercato obbligazionario. Ieri i rendimenti sono tornati a salire, nonostante la (prevista) frenata della manifattura ad ottobre, stando al NY Empire State Index. Una ennesima delusione, a poche settimane dalla fine dell’anno.
E dire che il 2023 era partito sotto i migliori auspici: «È l’anno dei bond», titolavano trionfali quasi tutti gli outlook. L’anno passato le perdite erano facili da spiegare ai clienti: l’inflazione era elevata e crescente, e tutti sanno che questo nuoce al reddito fisso. L’aspettativa per l’anno corrente era che il maggiore costo del denaro avrebbe scaraventato l’economia USA in recessione, costringendo la Federal Reserve a tagliare i tassi di interesse.
Non è andata esattamente così. Il consenso si è tragicamente sbagliato, ed il mercato obbligazionario sta per chiudere in rosso il terzo anno consecutivo. Un investimento in Treasury decennale ha comportato una perdita del 3.5%, anche dopo aver conteggiato le cedole. Sui Trent’anni la perdita supera il 10 percento, sempre in termini “total return” e al netto del recente rimbalzo. Ma assicurano le case di brokeraggio: l’anno prossimo sarà quello dei bond...
Coerentemente, le aspettative risultano contenute con riferimento agli utili previsti per le società quotate in borsa nel passato III trimestre. Confronto piatto in termini anno su anno secondo Fitch; con gli EPS operativi attesi in contrazione di misura: -0.5%. Ma con un boom economico nel terzo quarto - +5.1% è la stima più recente della Fed di Atlanta – l’asticella delle aspettative rischia di essere stata collocata troppo in basso, generando lo spazio per sorprese benigne per gli investitori.
I quali, una volta festeggiato il primo anniversario del ritrovato bull market, si chiedono ora se l’esperienza sia replicabile per ulteriori dodici mesi. La storia fornisce preziose indicazioni, che ben collimano con le indicazioni dei nostri modelli previsionali per i prossimi mesi. Modelli che correttamente hanno anticipato in tempi non sospetti un consolidamento da luglio ai primi giorni di ottobre, e che adesso delineano una evoluzione alla quale ancora una volta il mercato docilmente si adeguerà.
di Gaetano Evangelista
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