A Piazza Affari i ribassisti hanno ancora il controllo

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 28/06/2024 10:47

Per la quarta volta negli ultimi sei anni, si arriva alla fine del primo semestre con una performance del 15% a Wall Street. Premiata la decisione di andare "All In" sull'Equity lo scorso autunno. La politica monetaria non è stata così restrittiva come temuto.

A 48 ore dal giro di boa del 2024, Wall Street è alle prese con una suggestiva sfida: il raggiungimento dell’asticella del +15% dall’inizio dell’anno. Nel caso, sarebbe la quarta volta, negli ultimi sei anni. Non si può certo dire che gli investitori non siano stati trattati con i guanti bianchi, tenuto conto del premio aggiuntivo rappresentato dai dividendi incassati, e della grama performance conseguita dalla principale alternativa di investimento: con i titoli obbligazionari “di qualità” che in sei anni hanno conseguito una performance complessiva del +7.4, questa volta considerando anche le cedole.

Alla tipica negatività della settimana successiva alle scadenze tecniche trimestrali di giugno, presto si contrapporrà l’andamento storicamente benigno dalla fine di giugno alla prima metà di luglio. Come dettagliamo nel rapporto stagionale mensile che sarà rilasciato oggi, negli ultimi vent’anni lo S&P500 è salito nel 75% dei casi, conseguendo un saldo medio (+2.29%) che risulta il migliore dell’anno.
Sono statistiche che naturalmente provocano furiose reazioni allergiche da parte di chi ha disatteso la prescrizione di una esposizione piena sull’Equity, maturata lo scorso autunno, e che invano ha finora atteso una recessione improbabile perlomeno nei prossimi 6-9 mesi, nonostante un aumento dei tassi ufficiali record da 525 punti base in soli 16 mesi.

L’economia si è ben difesa, con il recente rallentamento riconducibile ad un minor impulso fiscale. Il mercato del lavoro americano evidenzia un certo intiepidimento, frutto del tightening precedente. Il tasso di disoccupazione però si mantiene quieto, grazie alla riserva di posti di lavoro disponibili in rapporto ai disoccupati. Si parlerà molto nei prossimi mesi di Beveridge Curve...
Nel frattempo la borsa italiana ha reagito in modo più che esemplare – quasi sospetto – alla sollecitazione del precedente sostegno, tramutatosi ora in resistenza, in area 34 mila punti. Nel breve periodo, i ribassisti alle nostre latitudini hanno ancora il controllo del mercato.

Gaetano Evangelista

https://www.ageitalia.net/

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