Wall Street chiude in calo, delude il settore dei chip

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ribasso, con il Dow Jones che ha perso lo 0,35%, l'S&P 500 lo 0,29% e il Nasdaq Composite lo 0,30%. A Wall Street tornano i timori legati all'inflazione dopo l'accelerazione dei prezzi alla produzione a febbraio. Il settore dei semiconduttori ha sofferto per la seconda seduta consecutiva, con Nvidia in testa alla flessione (-3,24%). Tra gli altri titoli in evidenza, Fisker ha perso il 51,41%. Secondo il Wall Street Journal, il produttore di veicoli elettrici ha coinvolto consulenti finanziari e avvocati per affrontare un possibile fallimento. In febbraio, la società aveva dichiarato vendite per 273 milioni di dollari nel 2023, ma con oltre 1 miliardo di debiti. La pubblicazione dei risultati completi è stata ritardata poiché Fisker non dispone di abbastanza professionisti contabili esperti e ci sono dubbi sul suo futuro. Fossil Group ha registrato una perdita del 6,51%, con il CEO Kosta Kartsotis che ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato. L'investitore attivista Buxton Helmsley Group ha esercitato pressioni sul gruppo, che ha nominato temporaneamente Jeffrey Boyer come nuovo CEO. Lennar ha perso il 7,64% nonostante profitti netti in crescita nel primo trimestre del 2024.

Il costruttore di case ha comunicato profitti netti cresciuti da 596,5 a 719,3 milioni di dollari e un aumento dell'eps da 2,06 a 2,57 dollari, anche se leggermente sotto le stime degli analisti. I ricavi sono saliti del 12,7% annuo a 7,3 miliardi di dollari, ma al di sotto delle previsioni. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono scese a 209.000 unità, mentre le vendite al dettaglio sono cresciute dell'1,50% annuo in febbraio. I prezzi alla produzione sono aumentati dell'1,6% annuo, sopra le previsioni, e l'indice delle scorte delle imprese a gennaio è rimasto stabile.

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