Vendita shock di Poste Italiane: il Tesoro mira a 5 miliardi

Il Ministero delle Finanze sta considerando di vendere tra il 10% e il 20% di Poste Italiane, come parte del piano di privatizzazioni da 20 miliardi di euro annunciato dal governo. Questa mossa, che potrebbe raccogliere circa 5 miliardi di euro entro il 2026, include anche la cessione di quote di Eni e Mps. L'operazione di vendita di Poste Italiane è considerata lineare e scontata, dato che è l'ultima grande società quotata tra le ex partecipate e con il 64,3% della quota pubblica detenuta tra Cdp (35%) e Tesoro (29,3%). 

Al prezzo attuale, la vendita delle azioni di Poste potrebbe fruttare al Tesoro tra 1,32 e 2,64 miliardi di euro. Tuttavia, è improbabile che la vendita avvenga prima del 20 marzo. In quella data, l'AD Matteo Del Fante presenterà il nuovo piano industriale pluriennale, che segnerà la trasformazione di Poste da azienda di recapito a operatore logistico a 360 gradi. In seguito, sarà firmato il nuovo contratto per i 120.000 dipendenti e la società avrà maggiori possibilità di aumentare la redditività futura e le cedole degli analisti. Secondo il quotidiano, questo renderà più facile e vantaggioso attrarre nuovi investitori.

(Redazione)