Il governatore della Banca d'Inghilterra, Andrew Bailey, ha rivelato che la Gran Bretagna sta mostrando segni di ripresa da una leggera recessione e che l'economia riceverà un impulso quando inizieranno i tagli dei tassi di interesse previsti per quest'anno. Bailey ha respinto le accuse che ritenevano la Banca in ritardo nel tagliare i costi di prestito nonostante l'inflazione in calo. Ha ribadito che non è necessario che l'inflazione torni al target prima di procedere con i tagli ai tassi di interesse.
Economia in ripresa
Bailey ha sottolineato che l'economia britannica sembra essere a pieno impiego, un segno molto positivo. Ha descritto la recente recessione come molto piccola rispetto alle precedenti, con evidenti segni di ripresa. Nell'anno precedente, solo due trimestri di crescita negativa hanno registrato un calo dello 0,5% del PIL, il che, secondo Bailey, rispetto alle recessioni degli anni '70, rappresenta la contrazione più debole.
Inflazione
Attualmente, l'inflazione annua è al 4% ma Bailey prevede che ritorni temporaneamente al suo obiettivo del 2% nei prossimi mesi per poi salire al 2,75% entro la fine del 2024. Le previsioni attuali della Banca sull'inflazione si basano sul prospettato percorso dei tassi di interesse nei mercati finanziari, con il primo taglio dei costi di prestito previsto per giugno o agosto di quest'anno. Goldman Sachs prevede che il primo taglio dei tassi avvenga a giugno.
Bailey sui Tassi
Bailey ha concluso dicendo che è comodo con un profilo dei tassi di interesse che prevede tagli, ma non ha specificato l'entità di questi tagli ne il loro tempismo. Ha risposto alle critiche dei membri conservatori del comitato del Tesoro, affermando che la Banca sta valutando quanto a lungo i tassi di interesse devono rimanere restrittivi per riportare l'inflazione in modo sostenibile al target e che, al momento, non ha ancora raggiunto tale obiettivo.
Goldman Sachs
Goldman prevede che la Banca d'Inghilterra possa mantenere a lungo i tassi di interesse elevati. Avverte inoltre che la crescente incertezza politica e l'aumento dei rischi geopolitici potrebbero limitare ulteriormente l'appetito per gli asset rischiosi. Questo scenario potrebbe innescare un rialzo dei tassi di interesse,. Un altro fattore da tenere in considerazione è l'inflazione. Se dovesse accelerare inaspettatamente, le banche centrali potrebbero essere costrette a politiche monetarie più aggressive
(Redazione)