Dopo la recente multa di 450mila euro imposta a Google Ireland da parte dell'Agcom, ora è la volta di Twitter International Unlimited Company con la sua piattaforma X, erede di Twitter. L'Agcom ha messo nel mirino l'azienda per aver violato il divieto di pubblicità verso giochi d'azzardo o con vincite in denaro, un divieto introdotto dal decreto Dignità. Dalle informazioni ottenute, al termine dell'indagine, la società facente parte dell'orbita Musk avrebbe subito una sanzione di 1,35 milioni di euro. Ovvero, 150mila euro per ciascuno dei 9 profili che avrebbero infranto la legge.
La decisione presa dall'Agcom, nel corso della riunione di mercoledì, rappresenta la prima sanzione imposta all'azienda presieduta da Giacomo Lasorella per la piattaforma X. La questione era stata messa all'ordine del giorno e il risultato finale è frutto di un'istruttoria che ha portato alla deliberazione guidata dal commissario Massimiliano Capitanio. Il responso era già noto tra i parlamentari della maggioranza. Il fulcro del provvedimento risiede nell'articolo 9 del Decreto dignità. Questo articolo specifica che è vietata ogni forma di pubblicità, diretta o indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, o al gioco d'azzardo. Il divieto vale per qualunque mezzo di comunicazione, compresi gli eventi sportivi, culturali o artistici, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa, le pubblicazioni, le affissioni e i canali digitali, incluso i social media. Nonostante il divieto, 20 profili Twitter hanno continuato ad operare nell'arco temporale che va dalla metà del 2022 alla fine dell'estate passata. Tra questi, nove erano account contrassegnati con la cosiddetta "spunta blu".
Questo particolare dettaglio, secondo l'Agcom, rende la piattaforma X non più esente da responsabilità. La spunta blu, infatti, è un indicatore di un account iscritto a "X Premium", un servizio che la società fornisce previa valutazione dei criteri di idoneità entro 72 ore. Se questi criteri, che comprendono completezza, uso attivo, sicurezza e veridicità, sono soddisfatti, l'utente ottiene la spunta blu. In caso contrario, la società rifiuta l'iscrizione per mancanza dei criteri di eleggibilità. Da tutto ciò, l'Agcom conclude che un processo come questo non può concludersi, positivamente o negativamente, senza un controllo da parte della società. Questo controllo non può essere solo automatizzato, ma deve prevedere un intervento umano. In conclusione, la piattaforma X non poteva non essere a conoscenza della violazione e ora si trova nella stessa situazione di Twitch e Meta-Facebook, precedentemente sanzionati dall'Agcom.
(Redazione)