Moncler in rialzo dopo il report di JP Morgan
Seduta positiva quella di ieri per Moncler che ha guadagnato poco meno di un punto percentuale in scia al report pubblicato da JP Morgan.
La banca d'affari statunitense si è espressa positivamente sul settore del lusso europeo, facendo però una importante distinzione.
E' infatti probabile che le società meglio posizionate vadano ad ampliare il vantaggio rispetto alle altre ed in questa ottica Moncler dovrebbe beneficiarne poiché appartenente al primo gruppo, al contrario di un competitor quale Salvatore Ferragamo.
Il grafico del titolo mostra come i prezzi abbiano disegnato una ampia fase laterale negli ultimi due mesi, dopo aver toccato a maggio i nuovi massimi da inizio anno.
La linea di tendenza che scende proprio dai citati massimi transita a 66,50 circa, poco sopra la chiusura della seduta di ieri (giovedì 13 luglio) avvenuta a 66 euro.
Oltre tale riferimento probabile il ritorno sui citati massimi (area 69) ed il successivo allungo verso i record assoluti del novembre 2021 a quota 70,20.
Lo scenario rialzista perderebbe forza sotto 63 euro, preludio al ritorno in area 61, supporto critico alla cui violazione l'affondo potrebbe spingersi verso quota 58 almeno.
Ariston prova a dare seguito al rimbalzo
Chiusura positiva ieri per Ariston Holding in scia alle indiscrezioni di stampa.
Il Messaggero ha scritto che i bonus per la sostituzione delle caldaie a gas con modelli più performanti (ovvero a condensazione) potrebbero rientrare nel PNRR, il che risolverebbe il problema del finanziamento dei bonus.
L'analisi del grafico di Ariston Holding mette in evidenza il recupero originato dal minimo storico dello scorso settembre a 6,90 euro, recupero che si è arrestato sui 10,75-10,78, massimi allineati di fine aprile e metà giugno.
Il titolo è sceso alla fine della scorsa settimana sugli 8,90, molto vicino al minimo di fine febbraio a 8,8150: una chiusura di seduta inferiore a questo ultimo riferimento creerebbe probabilmente le premesse per un'inversione di tendenza.
Conferme definitive alla violazione di 8,35-8,40, ritracciamento di Fibonacci del 61,8% del movimento partito a settembre.
Il superamento di 9,6250 preannuncerebbe invece un attacco al massimo di fine giugno a 10,06: in caso di successo via libera verso 10,75-10,78 e l'eventuale riattivazione del rally in direzione del massimo storico di inizio 2022 a 11,60.
Lu-Ve perde terreno
LU-VE Group ieri ha perso terreno nonostante il dato record di fatturato comunicato durante la giornata.
Nel secondo trimestre i ricavi si sono attestati a 169 milioni di euro, nuovo record per il gruppo.
Il primo semestre è andato in archivio con un fatturato di 319,6 milioni (+2,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 e +0,7% a parità di perimetro).
Poco entusiasmante il dato sul portafoglio ordini che al 30 giugno 2023 ammonta a 187,5 milioni, sostanzialmente invariato rispetto a fine 2022 e in calo del 6,6% rispetto al 30 giugno dell'anno scorso.
L'analisi del grafico di LU-VE Group mette in evidenza il movimento laterale in essere da febbraio a seguito del rally che ha spinto il titolo sul record storico a 32,40 euro del 4 aprile.
Al momento i corsi sono impegnati nel tentativo di riavvicinarsi a questo ultimo riferimento: il superamento di 31,20-31,25 preannuncerebbe un attacco al record.
In caso di successo riattivazione della tendenza rialzista di fondo verso 37-38 almeno.
Segnali di debolezza sotto 28,65, prologo a un test della base del movimento laterale a 27,55-27,60: caso di rottura probabili approfondimenti verso area 25 almeno.