L'offerta per Sparkle, la società dei cavi internazionali di TIM, sta per cambiare. Il Ministero dell'Economia si appresta ad assumere il controllo unico di Sparkle e ha proposto a TIM una doppia opzione. Il Ministero, che ha preso il posto di KKR nell'offerta per NetCo e Sparkle, ha comunicato l'intenzione di acquisire immediatamente il 100% dei cavi sottomarini, con una stima di valore allineata con quella fornita ad ottobre pari a circa 700 milioni. In alternativa, il Ministero ha proposto a TIM di mantenere una quota in Sparkle, rinunciando a parte dell'incasso, ma mantenendo la possibilità di partecipare alla futura creazione di valore.
La quota di TIM in Sparkle vale 850 milioni di euro. Con la seconda opzione, TIM potrebbe procedere con la deconsolidazione di Sparkle, evitando una perdita se la nuova trattativa portasse a una valutazione in linea con quella attuale. TIM dovrà valutare entrambe le opzioni nella riunione del consiglio prevista per il 7 febbraio.
La proposta del Ministero prevede di negoziare una diversa opzione, con possibili modifiche alle condizioni contrattuali, nel caso in cui TIM mantenesse una quota minoritaria per un determinato periodo di tempo e supportasse l'implementazione del piano strategico. In questo scenario, il processo di vendita condurrebbe a una nuova trattativa che riguarderebbe probabilmente anche la governance di Sparkle.
I tempi della vendita potrebbero allungarsi se TIM decidesse di mantenere una quota in Sparkle, probabilmente estendendosi oltre la scadenza dell'attuale consiglio fissata per il 23 aprile. Pietro Labriola, CEO di TIM, ha affermato che la vendita di Sparkle non influirà sul piano di riduzione del debito, che sarà completato con la vendita della rete nazionale (NetCo) a KKR, Adia, il Ministero dell'Economia e F2i entro l'estate.
Il governo ha recentemente approvato la vendita in base al golden power. La questione sarà presto sottoposta all'attenzione dell'Antitrust dell'UE, con cui KKR sta già discutendo in preparazione della notifica. Vivendi, principale azionista di TIM e contraria alla vendita della rete, ha inviato una lettera all'Authority richiedendo di verificare il ruolo del Ministero nell'operazione e se la sua maggioranza in CDP, proprietaria di Open Fiber, rivale di TIM sulla rete in fibra, ha un impatto significativo.
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(Redazione)