The Body Shop UK: richiesta di fallimento, a rischio 2000 posti di lavoro

The Body Shop, la famosa catena di negozi specializzata in prodotti per la cura del corpo, ha presentato richiesta di fallimento per le sue operazioni nel Regno Unito. Questa mossa mette in pericolo più di 2.000 posti di lavoro e la sopravvivenza di 200 punti vendita in tutta la nazione. The Body Shop International Limited, sotto la proprietà del gruppo di private equity Aurelius, ha incaricato la società di gestione dei fallimenti Frp di supervisionare la ristrutturazione delle sue attività britanniche. L'obiettivo è di rinnovare il marchio, come dichiarato nel comunicato ufficiale. Durante questa fase di ristrutturazione, tutti i 200 negozi The Body Shop nel Regno Unito rimarranno aperti. Fondato nel 1976 da Anita Roddick, attivista per i diritti degli animali, 

The Body Shop ha iniziato come un piccolo negozio a Brighton, sulla costa meridionale dell'Inghilterra. Si è poi guadagnata una reputazione internazionale per la vendita di prodotti cosmetici e per la cura del corpo non testati sugli animali. Il marchio è rimasto di proprietà di Roddick fino al 2017, quando è stato acquisito dal gigante della cosmetica L'Oreal per 1 miliardo di sterline. Successivamente, è stato acquistato dal gruppo brasiliano Natura & Co., e infine da Aurelius. 

Quest'ultimo, che possiede anche Footasylum e Lloyds Pharmacy, ha acquisito The Body Shop l'anno scorso per 207 milioni di sterline, pari a 262 milioni di dollari. Sarà ora compito degli amministratori nominati dalle autorità fallimentari cercare di stabilizzare la situazione, cercando di vendere alcune parti del business o, in alternativa, procedere alla liquidazione. Il management ha dichiarato che in seguito fornirà informazioni sull'impatto che questa procedura avrà sui dipendenti, in termini di posti di lavoro e negozi che potrebbero essere chiusi. Il settore del retail nel Regno Unito ha affrontato numerose sfide nell'ultimo decennio, anche prima degli effetti della Brexit e della pandemia di Covid. Molte aziende hanno dovuto confrontarsi con l'aumento dei costi operativi e con la crescente concorrenza dell'e-commerce.

(Redazione)