A novembre 2021, il prezzo di un'azione Tesla era attorno ai 413 dollari. Tuttavia, nel gennaio 2024, lo stesso titolo era sceso a 183 dollari, subendo una diminuzione di oltre il 50%. Di fronte a tale calo, ci si chiede se sia ancora ragionevole posizionare l'azienda automobilistica di Elon Musk tra le "magnifiche 7", ovvero Microsoft, Apple, Amazon, Nvidia, Google e Meta.
Questa domanda si fa sempre più pressante, soprattutto considerando che Tesla, nonostante la forte caduta in Borsa, mantiene un valore 44 volte superiore ai suoi profitti e ben 6 volte i suoi ricavi. Tali cifre non corrispondono a quelle di una normale azienda automobilistica, ma a quelle di una delle "magnifiche 7", aziende con tassi di crescita esponenziali che riescono a vendere agli investitori il sogno di un valore al di sopra della media. Tuttavia, con Musk che ora mette in discussione la sostenibilità di tali tassi di crescita e sottolinea la necessità di imporre dazi alla Cina per contrastare la concorrenza nel settore delle auto elettriche, potrebbe diventare sempre più difficile mantenere viva questa visione del mercato.
È un dato di fatto che Tesla, dopo le perdite subite in seguito alla presentazione dei suoi risultati finanziari, non fa più parte delle "magnifiche 7", essendo stata superata da Eli Lilly, gigante farmaceutico in costante crescita, anche grazie alle vendite dei suoi farmaci per l'obesità. L'esclusione di Tesla da questo gruppo di elite non è solo simbolica, ma potrebbe avere un impatto significativo sulle distorsioni legate all'industria del risparmio gestito e degli ETF. Paolo Belvederesi, CEO di Zeygos, spiega come la capitalizzazione di mercato di Tesla sia scesa al di sotto di quella di Eli Lilly. Questo si traduce in flussi di denaro potenzialmente più elevati verso l'azienda farmaceutica rispetto a quella automobilistica.
Questa situazione significa che le gestioni passive e quelle attive apparenti, ovvero quelle che dichiarano di essere attive ma replicano sostanzialmente un indice di riferimento, saranno obbligate ad acquistare più titoli Eli Lilly rispetto a Tesla per future operazioni. Ogni 1.000 dollari investiti nell'indice S&P 500 avranno un impatto maggiore su Eli Lilly. Tuttavia, non si può dare per scontato che 100 dollari investiti in Tesla abbiano lo stesso impatto di mercato di 100 dollari investiti in Eli Lilly. L'impatto di mercato di un investimento su un titolo dipende dalla liquidità del titolo stesso, funzione del suo volume di scambi giornaliero. Ad esempio, il volume di scambi giornaliero di Tesla è di 36 miliardi di dollari, mentre quello di Eli Lilly è di 1,5 miliardi di dollari.
Tesla scambia 24 volte più di Eli Lilly, il che significa che un investimento in Eli Lilly ha un potenziale impatto di mercato almeno 20 volte superiore a quello in Tesla. Questo ha un peso significativo, molto più di quanto si potrebbe pensare. L'industria ha scelto il suo nuovo campione e la dinamica distorta dei fondi passivi e degli Etf porterà Eli Lilly (e, in Europa, Novonordisk) verso l'Olimpo della finanza.
(Redazione)