Tecnomeccanica e Niche Fusina, due aziende specializzate nel settore dell'alluminio, sono le prime a manifestare l'interesse per l'acquisizione del sito produttivo di Crevalcore, di proprietà del gruppo Marelli.
Il gruppo Marelli, controllato dal fondo di investimento americano Kkr, ha confermato l'interesse mostrato da queste due aziende al termine dell'incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a cui hanno partecipato rappresentanti sindacali, ministeriali e della Regione Emilia Romagna. Nel settembre scorso, Marelli aveva annunciato la decisione di chiudere il suo impianto di Crevalcore, situato in provincia di Bologna, che attualmente impiega circa 230 lavoratori. In una recente dichiarazione, il gruppo ha affermato che entro l'inizio di febbraio riceverà le offerte finali da Tecnomeccanica e Niche Fusina, che si sono inoltre impegnate a presentare i propri piani industriali per il sito di Crevalcore alle parti sociali entro metà febbraio.
L'accordo finale con l'investitore selezionato dovrebbe essere concluso entro l'inizio di marzo. I sindacati hanno riferito che Tecnomeccanica si è impegnata a investire 25 milioni di euro nel sito di Crevalcore, mentre l'investimento proposto da Niche Fusina si aggirerebbe intorno ai 12-15 milioni di euro. Entrambe le aziende garantirebbero l'impiego di almeno 150 lavoratori.
Nel frattempo, il dialogo relativo alla gestione delle implicazioni occupazionali derivanti dal cambiamento di proprietà del sito di Crevalcore è proseguito, con la discussione di misure volontarie quali il trasferimento dei lavoratori in altri siti del gruppo Marelli, l'accompagnamento alla pensione e incentivazioni all'uscita. Tecnomeccanica, azienda piemontese, opera nel settore della produzione e commercializzazione di componenti in alluminio per l'industria automobilistica. Niche Fusina, invece, è un gruppo internazionale che opera nella filiera dell'alluminio, producendo materie prime e materiali riciclati per vari settori, tra cui automotive, difesa, aerospazio e altre applicazioni civili.
(Redazione)