Tassa extraprofitti non ha stimolato prestiti bancari, -12 miliardi da agosto

29/01/2024 14:11

Tassa extraprofitti non ha stimolato prestiti bancari, -12 miliardi da agosto
La tassa sugli extraprofitti delle banche non ha favorito l'aumento dei prestiti. I dati dimostrano chiaramente che dal momento dell'annuncio del governo dell'intervento fiscale, all'inizio di agosto scorso, l'andamento dei finanziamenti bancari a famiglie e imprese è rimasto in linea con la tendenza negativa dei mesi precedenti.
Tra luglio e novembre, il totale degli impieghi degli istituti di credito al settore privato è diminuito di oltre 12 miliardi di euro, con una diminuzione dello 0,96%. I prestiti alle imprese sono diminuiti di 10 miliardi (-1,58%) e quelli alle famiglie di 2,5 miliardi (-0,37%). Nonostante ciò, la remunerazione delle giacenze della clientela è aumentata, con i tassi che le banche riconoscono alla clientela saliti anche oltre il 50%.

Ciò indica che l'intervento del governo ha influenzato positivamente la remunerazione dei conti correnti delle imprese e dei depositi delle famiglie, ma non ha invertito la tendenza negativa sui prestiti. Questo problema va affrontato a livello della Banca centrale europea, che continua a mantenere il costo del denaro a livelli alti, rendendo di fatto inaccessibili i finanziamenti bancari per famiglie e imprese.
Questa situazione ha conseguenze negative sul mercato immobiliare, sugli investimenti e sulle prospettive di crescita delle imprese. Secondo il Centro studi di Unimpresa, il totale degli impieghi bancari al settore privato è diminuito di 12,5 miliardi (-0,96%), con una riduzione di 10,1 miliardi (-1,58%) nei finanziamenti alle imprese e di 2,4 miliardi (-0,37%) nei finanziamenti alle famiglie.

La tendenza negativa nell'andamento dei prestiti a famiglie e imprese è presente da circa due anni, con una diminuzione complessiva di oltre 28 miliardi (-2,12%) rispetto alla fine del 2021 e di 30,1 miliardi (-2,27%) rispetto alla fine del 2022. Tuttavia, la remunerazione sui conti correnti e sui depositi delle famiglie e delle imprese è aumentata nel corso del 2023, con un'accelerazione significativa dopo l'annuncio della norma fiscale sui profitti extra delle banche.
Ad esempio, i tassi d'interesse sui conti correnti delle famiglie sono aumentati del 25% tra luglio e novembre, mentre quelli sui depositi delle famiglie con scadenza fino a 2 anni sono saliti del 15,2% e quelli per i depositi con scadenza superiore a 2 anni sono aumentati del 25,2%. Per le imprese, i tassi applicati ai conti correnti sono aumentati del 51,6%, mentre la remunerazione sui depositi è cresciuta del 18,6%.

(NEWS Traderlink)

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