Dall'Agenzia delle Entrate parte una nuova tornata di lettere per i contribuenti beneficiari del Superbonus.
Una nuova morsa diretta a tutti coloro che hanno sfruttato il Superbonus per i lavori di casa, senza però mettersi in regola.
E la posta in gioco è alta stavolta, per questo occorre regolarsi quanto prima.
Vediamo però prima di cosa tratta questa nuova stretta dell'Agenzia delle Entrate.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale del Geometra Danilo Torresi.
Superbonus, nuova stretta dall'Agenzia delle Entrate: ecco di cosa si tratta
Non è affatto un bel momento per i proprietari di case che hanno usufruito del Superbonus.
Nelle prossime settimane, l'Agenzia delle Entrate avvertirà tutti coloro che, avendo richiesto il Superbonus, non hanno adempiuto a un importante obbligo: quello dell'aggiornamento catastale.
Come previsto dalla Legge di Bilancio 2024 (commi 86 e 97), chi ha usufruito del Superbonus deve provvedere ad aggiornare i dati relativi alla rendita catastale.
E questo perché i lavori che rientrano nel Superbonus possono portare a una modifica sensibile della rendita catastale, con conseguente aumento del valore della casa soprattutto in sede fiscale (IMU, Tari...).
Per fortuna, al momento queste lettere del Fisco sono solo degli avvertimenti, per segnalare che negli archivi del Fisco risulta una possibile irregolarità.
Quindi, se si riesce a sanare il tutto entro tempo debito, il problema non sussisterà più.
Superbonus, come mettersi in regola per l'Agenzia delle Entrate
Come già detto sopra, il beneficiario del Superbonus dovrà provvedere quanto prima a effettuare l'aggiornamento.
Si tratta però di una procedura piuttosto complessa: bisogna infatti valutare l'impatto e il valore dei lavori effettuati con il Superbonus.
Ricordiamo infatti che possono incidere sul valore dell'immobile lavori come:
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costruzioni di nuove unità fuori terra,
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modifiche a tramezzi e porte o di destinazione d?uso,
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installazione di impianti fotovoltaici.
Per calcolarne il valore, bisogna partire dal rapporto tra il costo dell?intervento totale e il valore catastale di partenza.
Una volta stimata la spesa dell'intervento, tocca parametrarla al valore che avrebbe avuto nel 1988/1989 (l?epoca censuaria) e rapportare il nuovo risultato alla rendita catastale d?origine, moltiplicata per 100.
Se tutto ciò aumenta il valore dell'immobile del 15%, scatta l'obbligo dell'aggiornamento.
Prendendo l'esempio riportato dal portale specializzato Biblus, supponiamo di avere una casa con rendita catastale di 1.000 euro.
Se si interviene installando un cappotto termico (con spesa 40mila euro) e sostituendo gli infissi (20mila euro, ma essendo un intervento migliorativo si valuta solo la metà), si avrà come spesa complessiva 50mila euro.
Rivalutandolo con i valori del 1988/1989, si arriverebbe a 20.424 euro, e rapportandolo alla rendita moltiplicata per cento, si otterrebbe 20.424 euro e 100mila euro: ovvero 20,4%.
Superbonus, cosa si rischia se non ci si mette in regola
Stando al sito Fanpage, al momento non è chiaro se il mancato adempimento dell'obbligo di comunicazione comporterà delle sanzioni ben precise.
Ma anche in assenza di specifiche sanzioni, il beneficiario potrebbe comunque venire sanzionato per mancato aggiornamento catastale.
Stando a quanto previsto dall?articolo 31 del Rdl n. 652/1939, se non si aggiorna la rendita catastale nei tempi previsti (entro 30 giorni dal termine definitivo dei lavori), si rischia una multa che può andare da 1.032 euro a 8.264 euro. Senza tenere conto degli interessi che aumentano in base al ritardo.
Pertanto, conviene controllare il prima possibile se la rendita catastale sia effettivamente lievitata così tanto grazie ai lavori del Superbonus.