L'Agenzia delle Entrate sta dando il via alla "campagna" per informare i contribuenti beneficiari del Superbonus sulle ultime novità dell'agevolazione fiscale.
In particolare, sulle regole che dovranno rispettare se non vogliono pagare in futuro una bella multa.
Vediamo meglio di cosa si tratta, e a chi toccano questi primi "controlli" da parte del Fisco.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di ANDREA CIPRIAN.
Superbonus, in partenza i controlli da parte del Fisco: ecco a chi tocca
Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore, a breve l'Agenzia delle Entrate invierà ai proprietari di ben 500mila immobili una lettera molto particolare. In essa, il Fisco chiederà al contribuente di spiegare la situazione catastale dell'edificio in cui sono stati eseguiti i lavori coperti dal Superbonus.
A essere precisi, non si tratta dell'avvio formale di un controllo, ma solo di un semplice invito a spiegare al Fisco perché non risulta ancora presentata "la dichiarazione di variazione catastale".
Come già anticipato tempo fa, chi sfrutta il Superbonus per ristrutturare o efficientare l proprio immobile potrebbe vedere un aumento della rendita catastale dell'edificio.
Il Fisco infatti invierà le lettere a coloro che, attraverso incroci di dati, hanno beneficiato del Superbonus (più precisamente dell'opzione "relativa agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica") senza però aver presentato "ove prevista" la suddetta dichiarazione.
Pertanto, chi riceverà la lettera dovrà dimostrare la correttezza del proprio operato. Se però il Fisco scopre che il contribuente non ha agito secondo la normativa vigente, quest'ultimo rischierà una sanzione amministrativa importante.
Superbonus, quando scatta l'aumento della rendita catastale
In questo particolare caso, si rischia la sanzione amministrativa se, nonostante l'effettivo aumento della rendita catastale, non si è provveduto a richiedere la variazione entro il limite massimo di 30 giorni dalla fine dei lavori.
Ma quando scatta l'aumento in questione? In particolare quando si eseguono lavori che possono far variare del 15% la rendita.
Facciamo un esempio. Supponiamo di aver sfruttato il Superbonus per installare un cappotto termico per il proprio immobile (con rendita catastale di 1000 euro), spendendo alla fine 50mila euro.
Stando al sito specializzato Biblus, bisogna parametrare la spesa al valore che avrebbe avuto nel 1988/1989 (la cosiddetta "epoca censuaria"). Una volta fatto, bisognerà rapportare il nuovo risultato alla rendita catastale d'origine, moltiplicata per 100.
Nel nostro esempio, la spesa rivalutata sarebbe di 20.424 euro. Comparandola alla rendita catastale di 1000 euro (quindi 100.000 euro), si avrebbe un coefficiente di 20,42%, superiore al 15%.
Ma attenzione. Come precisa il sito Lavori Pubblici, l?adeguamento della rendita catastale non è richiesto per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria (con materiali comparabili con gli originari) o per l'installazione di impianti fotovoltaici (purché la potenza non superi 3 kW per unità immobiliare).
Superbonus e controlli del Fisco, quali sono le sanzioni previste
Se non viene presentata in tempo la dichiarazione Docfa, quella richiesta per i lavori di Superbonus riportante l?aggiornamento della rendita catastale, il Fisco provvederà a informare il contribuente dell'omessa dichiarazione.
Se ricorrono i presupposti, potrà sanare l'omissione presentando la dichiarazione di variazione catastale attraverso il ravvedimento operoso per adempimento tardivo, con una sanzione pari a 172 euro per unità immobiliare.
Se non si provvede entro 90 giorni dalla richiesta, l?Agenzia delle Entrate notificherà un avviso di accertamento e interverrà per aggiornare le rendite e applicare una sanzione, che può andare dai 1.032 euro fino a 8.264 euro, come previsto dall?articolo 31 del Rdl n. 652/1939.