Non solo si perde il Superbonus se non si finiscono i lavori in tempo e si va oltre la scadenza prevista.
Ora per ritrovarsi con il blocco della detrazione è necessario che il Comune individui alcune "irregolarità" sull'immobile beneficiario del credito fiscale.
Vediamo quali sono le "irregolarità" a rischio di blocco, e cosa può succedere nel peggiore dei casi.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale del Commercialista Allievi.
Superbonus, ecco quando il Comune può bloccare la detrazione
Ci sono alcuni casi in cui il Comune può addirittura bloccare il Superbonus, o meglio la CILAS (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata - Superbonus), necessaria ai fini dell'ottenimento della detrazione.
Tra questi, c'è quello al centro della sentenza n. 5934/2024 del TAR della Campania, che non ha accolto il ricorso di un condominio che si opponeva al provvedimento con cui l'ente comunale bloccava la CILAS da questo depositata per la realizzazione dei lavori Superbonus.
Il motivo di questo blocco? La preesistenza di abusi edilizi rispetto all?inizio dei lavori agevolabili con Superbonus.
Ad oggi è in vigore una norma introdotta dal Decreto Semplificazioni (D.L. n. 77/2021) che permetterebbe di avvalorare la CILAS (quindi l'inizio dei lavori) anche in presenza di irregolarità edilizie sull?immobile.
Come riporta il sito specializzato Lavori Pubblici, sull?immobile erano però stati eseguiti nel 1996 interventi difformi a quelli dichiarati al tempo. Addirittura alcuni di questi erano stati eseguiti senza rispettare le relative normative edilizie.
Pertanto, il TAR ha ritenuto che tali irregolarità rendessero la CILAS improcedibile per l'ente comunale, dato che:
"[...] anche nel caso di specie debba farsi applicazione del principio generale a mente del quale gli interventi edilizi, per essere lecitamente realizzati, devono afferire a immobili non abusivi?.
Superbonus, quali controlli possono eseguire i Comuni
Avevamo parlato mesi fa dell'ipotesi di ritrovarci in futuro con gli enti comunali come "controllori" della corretta esecuzione dei lavori Superbonus.
Con la conversione in legge del decreto 3/2024, e l'introduzione dell'articolo 4-ter, quest'ipotesi è però diventata realtà: gli uffici tecnici comunali possono infatti segnalare alla Guardia di Finanza e all?Agenzia delle Entrate eventuali interventi agevolati inesistenti, totalmente o parzialmente.
Ma quali segnalazioni possono fare i Comuni? Oltre a quella sopramenzionata, gli uffici tecnici comunali possono effettuare dei rilievi per segnalare l'assenza di interventi condotti sull'immobile beneficiario del Superbonus.
In tal caso, i Comuni dovranno inviare agli organi preposti un'apposita segnalazione, allegando inoltre la documentazione fotografica a supporto e tutti i dettagli utili ai fini dell'indagine.
Ma attenzione: gli uffici tecnici possono condurre le sole attività di vigilanza e di controllo previste dal testo unico sull'edilizia.
Ad esempio, per controllare la conformità tecnica degli interventi o degli adempimenti correlati, i Comuni dovranno comunque lasciare il compito all?Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza.
Superbonus e il rischio della decadenza
Con questo nuovo potere dato ai Comuni, i beneficiari del Superbonus dovranno stare in campana nei prossimi mesi e anni.
Basta infatti che i lavori vengano eseguiti in maniera irregolare per ritrovarsi a rischio di infrazione, se non di decadenza del bonus.
Come accade in caso di annullamento della CILAS: la norma (art. 119, co. 13-ter del D.L. n. 34/2020) prevede infatti che il beneficio decada in caso di assenza di CILAS.
E per "assenza" non si intende solo la mancata presentazione della CILAS, ma anche l'annullamento della Comunicazione a causa di un provvedimento del Comune giustificato.
Ma cosa succede se decade il bonus?
In tal caso, l'Agenzia delle Entrate può contestare il beneficio, e quindi provvedere (anche per vie legali) al recupero del credito erogato, con tanto di sanzioni e interessi.