Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha sottolineato l'importanza della flessibilità produttiva rispetto all'incerto futuro dell'elettrificazione. Ha annunciato che una versione ibrida della Fiat 500 sarà prodotta a Mirafiori, l'impianto torinese attualmente fermo a causa della bassa domanda per la versione elettrica del modello. La produzione dell'ibrida inizierà entro il primo trimestre del 2026, secondo quanto riferito dai sindacati al termine dell'incontro con Tavares.
Questo è considerato un primo passo positivo dai sindacati, che richiedevano una vettura di consumo di massa per sostenere l'impianto. Nel frattempo, l'impianto continuerà a produrre il solo modello 500 elettrico e versioni sempre più marginali dei modelli Maserati fino al 2024 e per tutto il 2025.
Durante l'incontro, Tavares ha discusso anche dei piani per gli altri impianti italiani, senza entrare nei dettagli specifici. Tra le questioni discusse c'è l'introduzione di una nuova versione ibrida della Jeep Compass nell'impianto di Melfi e la conferma della produzione dei modelli Alfa Giulia e Stelvio a Cassino dal terzo trimestre del 2025.
Tavares ha poi annunciato che la produzione della Panda a Pomigliano, attualmente programmata fino al 2027, potrebbe essere prolungata fino al 2029, a condizione che le normative europee lo consentano.
Stellantis ha espresso la necessità di un ambiente imprenditoriale favorevole per raggiungere l'obiettivo condiviso con il governo italiano di produrre un milione di veicoli in Italia entro il 2030. Tuttavia, l'azienda ha evidenziato le incertezze legate all'elettrificazione e alla concorrenza dei nuovi operatori del mercato. Inoltre, Stellantis ha sottolineato la necessità di discutere questioni come gli incentivi governativi e i problemi legati agli elevati costi dell'energia elettrica.
I sindacati hanno chiesto un incontro con l'azienda e il governo per affrontare le sfide della transizione all'elettrico, sottolineando l'importanza di questioni che dipendono dalle decisioni politiche, come gli incentivi all'acquisto, le reti di ricarica, i costi energetici e la concorrenza cinese. Infine, la Fiom ha osservato che, nonostante alcuni aspetti positivi dell'incontro, rimane ancora incertezza sulla produzione e che l'obiettivo di produrre un milione di veicoli dipende dalle decisioni del governo.
(Redazione)