John Elkann, amministratore delegato di Exor, ha smentito i rumors riguardanti una possibile fusione di Stellantis con altri produttori di auto. Secondo Elkann, la priorità della compagnia è l'implementazione del piano strategico "Dare forward" e il completamento di progetti volti a rafforzare la propria presenza nei vari mercati, inclusa l'Italia.
Sul tema, Renault si è dimostrata più riservata, sottolineando di non avere informazioni in merito. Da qualche giorno, infatti, circolano voci di una possibile unione tra i due giganti dell'auto. Questi rumors hanno influenzato i mercati, spingendo al rialzo le azioni della casa francese.
Gli analisti di Equita ritengono che, nonostante le difficoltà legate ai vincoli antitrust e alla duplicazione degli impianti francesi, non si possa escludere completamente uno scenario in cui il governo francese supporti una fusione tra Stellantis e Renault.
Lo stato francese detiene il 6,4% dell'azionariato di Stellantis e il 15% di Renault. Un'eventuale fusione potrebbe quindi portare ad un ulteriore sbilanciamento dei rapporti di forza tra Francia e Italia. Questo scenario potrebbe cambiare solo con un ingresso diretto nell'azionariato dello stato italiano in Stellantis.
Renault e Stellantis sono attualmente quarto e quinto produttore di auto al mondo. Un'eventuale fusione potrebbe dunque portare il nuovo gruppo in cima alla classifica globale, superando Toyota e Volkswagen. Il Ministro dei Trasporti e Vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha preferito non commentare le indiscrezioni, ma ha sottolineato che Stellantis, erede di Fiat, non può imporre, disporre o minacciare, data l'importanza dell'investimento italiano nella compagnia.
I titoli in borsa
Nella seduta di lunedì 5 febbraio il titolo Stellantis nonostante una flessione dello 0.85% (registrata intorno alle 14:45) mantiene i massimi storici sopra ai 21 punti, mentre Renault riconquista un massimo a 37 punti (massimo registrato a inizio gennaio) avvicinandosi al punto percentuale di guadagno, rispetto alla seduta di venerdì.
(Redazione)