Mentre in Italia è in corso un acceso dibattito con il governo riguardo agli investimenti del gruppo precedentemente noto come Fiat, in Olanda Exor, Peugeot e lo Stato francese stanno aumentando la loro presenza nel consiglio di amministrazione di Stellantis.
Questi tre importanti azionisti stanno per superare il 40% degli diritti di voto, acquisendo così il controllo totale della società. La fusione tra Fiat-Chrysler e Peugeot ha portato alla creazione di un sistema che consente ai principali azionisti di Stellantis di mantenere il controllo del costruttore automobilistico. Secondo lo statuto di Stellantis, coloro che detengono azioni per un periodo ininterrotto di almeno tre anni riceveranno un'azione a voto speciale per ogni azione ordinaria in loro possesso.
Da gennaio 2021, quando è stata completata la fusione tra i due gruppi, sono passati tre anni. Tra gennaio e febbraio di quest'anno, i tre principali azionisti di Stellantis otterranno un aumento dei loro diritti di voto. Il CEO del gruppo, Carlos Tavares, ha ribadito più volte la sua volontà di mantenere l'indipendenza di Stellantis da qualsiasi singolo azionista. L'obiettivo dichiarato è quello di costruire un'azienda che sia competitiva a livello globale, capace di competere con i giganti del settore automotive come Volkswagen e Toyota.
Exor
Exor ha già raggiunto questo obiettivo pochi giorni fa. Exor, essendo stata la più rapida a registrare le sue azioni, ha visto i suoi diritti di voto in Stellantis aumentare al 25,9% a metà gennaio, rispetto a una partecipazione ordinaria del 14,9%. Tuttavia, la quota di Exor potrebbe diminuire leggermente una volta che Peugeot e Bpifrance otterranno anche loro un aumento delle loro quote in Stellantis. Tuttavia, si stima che i diritti di voto di Exor non scenderanno al di sotto del 23%.
L'importanza di Peugeot
Nei prossimi giorni, applicando le stesse proporzioni di Exor, si prevede che Peugeot Invest, la holding della famiglia Peugeot, otterrà oltre l'11% dei diritti di voto in Stellantis. Allo stesso modo, si prevede che Bpifrance, l'ente di investimento del governo francese, raggiungerà circa il 10% dei diritti di voto. In totale, i tre grandi azionisti supereranno il 44% dei voti in assemblea.
Saldamente uniti, Exor, Peugeot Invest e Bpifrance avranno il potere di prendere autonomamente tutte le decisioni cruciali per il futuro di Stellantis, comprese le nomine di dirigenti aziendali, le politiche di dividendi e, probabilmente, anche operazioni straordinarie come fusioni e acquisizioni.
L'importanza del mercato italiano
Nonostante l'aumento del controllo dei grandi azionisti, il ruolo dell'Italia all'interno del gruppo non dovrebbe subire sostanziali cambiamenti. L'Italia rimane infatti un mercato chiave per Stellantis, essendo il luogo di produzione di alcuni dei suoi modelli più venduti, come la Fiat 500 e la Jeep Renegade. Inoltre, nonostante le polemiche recenti, il governo italiano ha ribadito la sua fiducia nella società e il suo impegno a sostenere gli investimenti nel settore automobilistico.
Le sfide future
Nel futuro immediato, Stellantis dovrà affrontare una serie di sfide. La più grande è la transizione verso i veicoli elettrici, un settore in cui il gruppo è ancora indietro rispetto ai suoi concorrenti principali. Un'altra sfida sarà quella di gestire le conseguenze della crisi dei semiconduttori, che ha costretto molte aziende del settore a ridurre la produzione. Infine, Stellantis dovrà trovare un modo per bilanciare gli interessi dei suoi grandi azionisti con quelli dei suoi dipendenti e dei suoi clienti.