Seduta in netto calo per Unicredit giovedì, il titolo lascia sul terreno il 4,58% a 9,13 euro (ma nell'intraday le quotazioni si erano spinte fino a 8,88 euro).
Banche a confronto con contesto difficile
A pesare sulle banche giovedì sono state le parole di Andrea Enria, presidente della vigilanza bancaria della Banca Centrale Europea, secondo il quale "l'outlook macro si sta deteriorando rapidamente, in questo contesto chiediamo alle banche di aggiornare i loro piani di distribuzione del capitale per evitare che si creino dei rischi di squilibrio".
La Bce chiede alle banche proiezioni sulla loro capacità di mantenere cuscinetti di capitale anche a fronte delle distribuzioni di capitale sotto forma di dividendi e buyback".
Unicredit cede crediti a Illimity
La banca ha concluso con Illimity Spa un accordo per la cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti deteriorati.
Il portafoglio comprende esclusivamente crediti non performing derivanti da contratti di finanziamento ipotecari e chirografari regolati dal diritto italiano, per un ammontare complessivo - al lordo delle rettifiche di valore - di circa 1,3 miliardi di euro. L'impatto economico della cessione sarà recepito nei conti del secondo trimestre 2022.
La cessione costituisce parte dell'attuale strategia di UniCredit di riduzione delle esposizioni deteriorate.
Unicredit e Prelios insieme sugli UTP
Gli analisti di Banco Santander mercoledì avevano incrementato il target a 22,20 euro dopo che Unicredit aveva sottoscritto con Prelios, al termine del processo competitivo di selezione avviato dalla banca nell'ultimo trimestre del 2021, un accordo per la gestione specialistica di crediti Unlikely To Pay (UTP).
L'accordo di lungo termine prevede che Prelios sia il partner preferenziale nella gestione dei crediti UTP del segmento imprese detenuti da UniCredit: a uno stock iniziale in gestione per l'anno 2022 si aggiungeranno flussi futuri di nuovi crediti UTP per i successivi sei anni.
Unicredit, per adesso il trend è al ribasso
Il grafico di Unicredit è caratterizzato dalla mancata rottura, il 1° giugno, della resistenza offerta a 11,08 dal 38,2% di ritracciamento (percentuale di Fibonacci) del ribasso dal picco di febbraio.
Per adesso non ci sono quindi segnali che il rimbalzo di Unicredit dai minimi di maggio, allineati con quelli di marzo e di aprile 2021, sia qualche cosa di più di una fase correttiva. Sotto 8,60, base del gap dell'11 maggio, primo supporto in area 8 euro. Mano a mano che i prezzi tornano ad avvicinarsi ad area 8, dalle quale sono partiti i recenti rimbalzi, aumenta il rischio che la tendenza ribassista in atto dal top di febbraio possa riprendere.
Alla violazione di area 8 rischio di cali verso i 7 euro. Solo oltre 9,50 primi indizi di allentamento delle pressioni ribassiste. Oltre 10,37 media mobile esponenziale a 100 giorni, possibile un nuovo test di area 11,00/10. Resistenza successiva a 11,90 euro.
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