Qualcomm l'aveva già detto un anno fa e lo ripete ora: è pronta a entrare nel capitale di Arm. Definitivamente saltato il deal tra Nvidia, che aveva messo sul piatto 40 miliardi di dollari per il takeover dell'azienda britannica, e SoftBank Group, che l'aveva acquisita nel 2016 per 23,4 miliardi di sterline (pari a 27,5 miliardi di euro al cambio attuale o a poco meno di 30 miliardi di dollari), ora la strada per Arm è quella del ritorno a Wall Street.
"Siamo una parte interessata a investire", ha dichiarato al Financial Times Cristiano Amon, chief executive di Qualcomm. "È una risorsa molto importante ed è una risorsa che sarà essenziale per lo sviluppo del nostro settore", ha aggiunto.
Saltato il deal con Nvidia, Qualcomm è pronta a entrare in Arm.
Qualcomm era stata tra le prime società, insieme a Microsoft e Google (Alphabet), a fare la voce grossa con la U.S.
Federal Trade Commission (Ftc, l'autorità di antitrust di Washington), esprimendo la propria contrarierà per la vendita di Arm a Nvidia. Arm è considerata la Svizzera dei chip, visto che la sua filosofia è di totale neutralità: cede in licenza la sua tecnologia (dominante nei terminali mobili ma con un futuro molto prossimo ormai anche su pc e server, come testimoniato dalla nuova generazione di Mac, dotati di processori autoprodotti da Apple proprio su architettura Arm) a chiunque gliela chieda invece di stare a competere con i singoli produttori di semiconduttori.
Per Qualcomm, e molti altri big dei chip, era troppo elevato il rischio che Nvidia volesse modificare questo principio di neutralità.
Qualcomm è pronta anche a creare consorzio per acquisire Arm.
Amon, ricordando che Qualcomm è uno dei maggiori clienti di Arm, ha espresso anche la volontà di unire le forze con altri produttori di chip per acquistare la società britannica a titolo definitivo, senza passare dall'Ipo, se il consorzio fosse "abbastanza grande".
Mossa che, a suo dire, scongiurerebbe i rischi sul controllo dopo l'imminente ritorno in Borsa (Arm era già quotata a Londra e Wall Street prima che venisse acquisita dalla conglomerata nipponica). "Sarebbe necessaria la partecipazione di molte aziende in modo da avere un effetto chiaro sull'indipendenza di Arm", ha aggiunto Amon, le cui dichiarazioni ridanno forza all'idea che un sindacato di produttori di chip diventi investitore strategico in Arm.
A inizio anno anche il chief executive di Intel Pat Gelsinger aveva fatto capire che il gigante Usa dei chip potrebbe essere della partita.
Per Qualcomm Arm è una risorsa essenziale per il settore dei chip.
Come ricorda il Financial Times, Qualcomm si era opposta all'acquisizione di Arm da parte di Nvidia, sostenendo che non aveva senso che un produttore di chip assumesse il controllo di un'azienda che era di fondamentale importanza per l'intero settore.
"Arm ha vinto ovunque grazie all'investimento collettivo dell'intero ecosistema, da aziende come Apple e Qualcomm e molte altre, e questo perché era un'architettura aperta e indipendente in cui tutti potevano investire", ha spiegato Amon, riferendosi al periodo precedente all'acquisto da parte di SoftBank.
"Se guardiamo a oggi penso che la tendenza sia che tutto si sta spostando verso Arm", ha concluso Amon, riferendosi alla recente espansione del designer di chip dal mondo dei terminali mobili a data center, Internet of Things e anche automotive.