Russia: via Ericsson e Nokia, telecomunicazioni a rischio

Ericsson-Nokia: da gennaio stop alle attività in Russia

A fine 2022 scade l'esenzione dalle sanzioni contro la Russia accordata a Ericsson e Nokia. I due gruppi scandinavi attivi nella produzione di apparecchiature per le reti di telecomunicazione: dalle antenne all'hardware per la connessione dei cavi in fibra ottica.
Dal 1° gennaio entrambe le società cesseranno la vendita di attrezzature e dispositivi ma non solo: anche gli aggiornamenti dei software che permettono alle varie componenti della rete di comunicare tra loro e, in definitiva, di far funzionare tutto il sistema.

Per la Russia si tratta di una perdita di proporzioni difficilmente valutabili ma che sicuramente causerà grandi problemi.

Ericsson e Nokia detengono un'ampia quota del mercato russo del telecom equipment e di quasi il 50% delle basi di trasmissione. Secondo fonti del settore telecom sentite da Reuters la chiusura delle attività in Russia dei due gruppi potrebbe avere ripercussioni mai viste fin qui sulla vita quotidiana dei cittadini della Confederazione.

Telecom a rischio interruzioni e attacchi informatici

La mancanza di parti di ricambio potrebbe infatti costringere i gestori delle reti a "cannibalizzare" le basi di trasmissione del segnale mobile posizionate nelle zone rurali per mantenere in efficienza quelle delle aree urbane.

Questo, se la situazione dovesse protrarsi per anni, riporterebbe la percentuale di copertura della rete mobile indietro nel tempo di decenni. Inoltre l'assenza di aggiornamenti del software creerebbe problemi anche alle reti fisse: i sistemi potrebbero andare incontro a disfunzioni e interruzioni con velocità di download/upload ridotte ecc.
Senza contare la maggiore vulnerabilità ad attacchi informatici.