Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo. Il Dax di Francoforte guadagna lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,05%, il Ftse100 di Londra lo 0,5% e l'Ibex35 di Madrid lo 0,2%.
Gli investitori attendono le decisioni della Federal Reserve (Fed) e se una pausa nella stretta monetaria è di fatto metabolizzata tutti i riflettori sono su possibili nuovi rialzi dei tassi Usa nei meeting del Federal Open Market Committee (Fomc) di novembre e dicembre e, soprattutto, su indicazioni per il ritorno a una fase di allentamento nel 2024.
Tra i titoli in evidenza STMicroelectronics +0,5%.
Il Consiglio di Sorveglianza ha deciso di proporre all'approvazione degli azionisti, alla Assemblea Generale Annuale 2024 degli Azionisti della Società, il rinnovo per un periodo di tre anni del mandato di Jean-Marc Chery come membro unico del Consiglio di Gestione e President & Chief Executive Officer della Società. La decisione riconosce l'importanza di dare continuità alla strategia, all'esecuzione e alla value proposition di ST sotto la guida di Chery.
Vendite su Kering (-0,7%) e LVMH (-0,6%). Jefferies ha tagliato il rating sui due colossi del lusso a "hold" da "buy".
Sul fronte macroeconomico in Germania i prezzi alla produzione, secondo quanto comunicato da Statistisches Bundesamt (Destatis, l'agenzia nazionale di statistica tedesca), in agosto hanno segnato un crollo del 12,6% annuo, in deciso peggioramento rispetto al 6,0% di luglio (0,1% il rialzo di giugno) e contro la flessione del 12,8% attesa dagli economisti.
Su base sequenziale l'indice dei prezzi alla produzione è invece salito dello 0,3% contro il precedente ribasso dell'1,1% (0,3% in giugno) e la crescita dello 0,2% del consensus.
In Gran Bretagna il tasso d'inflazione, secondo quanto comunicato dall'Office for National Statistics (Ons, l'ente statistico di Londra), in agosto ha segnato un ulteriore calo sul 6,7% annuo dal 6,8% di luglio (7,9% in giugno), contro il rialzo al 7,1% del consensus.
Su base mensile l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3% contro il precedente declino dello 0,4% (0,1% il progresso di giugno) e la crescita dello 0,7% stimata dagli economisti. L'indice core è invece salito del 6,2% annuo (6,9% in luglio) e dello 0,1% sequenziale (0,3% il precedente incremento).
I prezzi alla produzione in input sono calati in agosto del 2,3% annuo, in miglioramento rispetto al 3,2% della lettura finale di luglio (2,9% in giugno) e contro il declino del 2,7% del consensus.
Su base mensile l'indice dei prezzi alla produzione in input è salito dello 0,4% contro il precedente declino dello 0,4% (1,3% la flessione di giugno) e il rialzo dello 0,2% atteso. I prezzi alla produzione in output sono invece scesi dello 0,4% annuo contro lo 0,7% di luglio (0,3% l'incremento di giugno) e lo 0,6% stimato dagli economisti.
Su base sequenziale i prezzi in output sono cresciuti dello 0,2% come in luglio (0,2% il ribasso di giugno), contro lo 0,1% del consensus.
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