Rialzo deciso mercoledì per Bper Banca: il titolo ha guadagnato il 2,8% e si è spinto fino a 1,885 euro per poi terminare a 1,87.
Bper Banca ha reso noto mercoledì sera di aver ricevuto dalla Banca Centrale Europea l’autorizzazione all’acquisizione di una partecipazione di controllo diretto in Banca Carige e, indiretto, nelle sue controllate Banca Monte di Lucca S.p.A. e Banca Cesare Ponti S.p.A..
Si prevede che il closing possa perfezionarsi entro la prima decade di giugno, il che consentirà a Bper Banca di beneficiare della conversione delle Deferred Tax Assets di Carige in crediti d’imposta.
Atteso il 28 maggio il via libera per Carige
Entro il 28 maggio, salvo sorprese, è atteso il via libera dell'Antitrust all'acquisizione di Banca Carige da parte di Bper. L'Antitrust aveva sollevato delle perplessità riguardanti un eccesso di quota di mercato in Sardegna e in Lombardia, ma Bper avrebbe apportato delle modifiche all'operazione in modo da superare questo ostacolo. Intanto il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che per il momento è il principale azionista di Banca Carige col 79,418% del capitale, ha presentato una lista per il Cda della Carige in vista dell'assemblea del 15 giugno. Alcuni nomi della lista sono stati indicati da Bper. Il Cda rimarrà poi in carica fino all'effettiva incorporazione di Carige in Bper. Bper presenterà un nuovo piano strategico il 10 giugno e Carige sarà ovviamente al centro del piano.
Bper guarda anche verso altre acquisizioni
Dopo l'operazione con Carige la banca modenese potrebbe guardare anche in altre direzioni, l'ad di Bper Piero Montani ha infatti detto recentemente che questa operazione di shopping potrebbe non essere l'unica. Unipol, il principale azionista di Bper, potrebbe avere progetti ancora più ambiziosi. Carlo Cimbri, presidente di Unipol, ha recentemente dichiarato che per adesso "Bper ora deve consolidarsi", proseguendo poi "Se Bper sarà pronta nel 2023 noi saremo al suo fianco se ci saranno opportunità di crescita".
Positivi i giudizi dei broker su Bper
Mercoledì Jefferies ha confermato la raccomandazione "buy" su Bper e ha incrementato il target price da 2,70 a 2,90 euro. Gli analisti hanno migliorato le previsioni sul margine di interesse per il 2023 dell'11% e per il 2024 del 4%. Le stime sull'utile per azione del 2023 sono aumentate del 25%.
Kepler Cheuvreux ha confermato di recente la raccomandazione "buy" anche se ha limato il target da 2,60 a 2,40 euro.
Dopo la presentazione dei conti trimestrali ad inizio maggio Bestinver aveva confermato il giudizio "buy" definendo "solidi" i conti grazie ad un utile netto decisamente sopra le attese.
Anche Ubs dopo i conti del primo trimestre 2022 aveva confermato la raccomandazione "buy" e il prezzo obiettivo a 2,8 euro.
Trimestrale incoraggiante per Bper
L'utile di competenza della capogruppo nel primo trimestre è stato di 112,7 milioni, che si confronta con l'utile di 400,3 milioni registrato nello steso periodo del 2021 quando aveva beneficiato dell'avviamento negativo contabilizzato con l'acquisizione degli sportelli di Ubi.
L'utile lordo del gruppo è risultato in progresso del 50% a 158,3 milioni, depurato delle poste straordinarie legate al ramo ex Ubi acquisito da Intesa nel 2021.
Bper supera una resistenza rilevante
Con il rialzo di mercoledì Bper ha superato la resistenza critica offerta in area 1,85 euro dal 61,8% di ritracciamento del ribasso dal picco di febbraio. Molto spesso dopo la rottura di questo riferimento ricavato dalla successione di Fibonacci è possibile assistere al ritorno almeno sul punto di origine del movimento precedente, quindi il picco di febbraio a 2,22, resistenza critica in quanto allineata anche con i massimi di maggio 2021.
Conferme in questo senso verrebbero con la rottura a 1,96 del lato alto del gap ribassista del 24 febbraio. Se il titolo troverà la forza per salire anche al di sopra di 2,22 diverrà probabile almeno il test di 2,54, lato alto del gap ribassista del 28 febbraio 2020. Al di sopra di quello c'è poi un alto gap, quello del 24 febbraio 2020 con limite superiore a 2,76 euro.
Sarebbero ritorni al di sotto di area 1,80 a mettere in discussione il segnale di forza appena inviato facendo temere discese verso 1,60 euro almeno.
Fonte: FTA Online