Momentum negativo in decelerazione per il Bund Future nella settimana di negoziazioni appena trascorsa, anche se la violazione intraday del supporto a 142 euro, minimo del 9 settembre, non lascia dubbi sulla persistente debolezza del Bund tedesco.
La seduta di venerdì chiude al di sopra del livello di supporto suddetto, in una sequenza di “True Range” giornalieri in diminuzione che indicano una situazione di contrazione della volatilità e di temporaneo equilibrio tra domanda e offerta che dovrà necessariamente risolversi in un movimento di espansione della volatilità, al ribasso o al rialzo.
Il movimento delle barre comprese tra l’8 e il 16 settembre, disegnano un “Pennant” all’interno di un trend negativo, figura grafica ribassista di continuazione che potrebbe favorire la prosecuzione dei prezzi al test del supporto chiave a 140 euro circa, minimo del 16 giugno scorso.
Viceversa, una decisa rottura del lato superiore del “Pennant”, potrebbe portare i prezzi a testare la resistenza costituita dall’area compresa nel gap del 6-7 settembre, livello di grande importanza tecnica e che implicitamente darebbe già per avvenuto il test del minimo a 140.
Situazione di estrema incertezza, come è ovvio che sia in un momento di “turmoil”dei mercati dei tassi di interesse, dell’inflazione e della profonda crisi energetica che colpisce l’Europa.
BTP future, situazione analoga al Bund
Situazione tecnica molto simile a quella del Bund, con volatilità in diminuzione, come si nota dalla contrazione del range delle barre e dalla formazione di un piccolo movimento di consolidamento lungo la trendline negativa 7-16 settembre, con i prezzi al confine del livello di minimo del 9 settembre a 115,60 euro, supporto immediato violato il quale vi è il test del supporto chiave rappresentato dal minimo del 14 giugno scorso, a 113 euro circa.
La chiusura quasi sullo stesso livello delle ultime quattro sedute, rende conto di una situazione di equilibrio la cui risoluzione è imminente.
Il confronto del grafico con l’indicatore RSI a 9 sedute evidenzia una divergenza positiva, “Bottom Failure Swing”, che potrebbe portare i prezzi a rompere la trendline negativa citata e a confrontarsi con la resistenza immediata posta al livello della media mobile esponenziale a 20 sedute, 119 euro circa, corrispondente al massimo della seduta dell’8 settembre.
La mancata tenuta dei 115 euro, il supporto immediato, troverebbe il grafico al test del livello critico dei 113 euro, livello di ritracciamento di Fibonacci del 61,8%, prendendo come riferimenti il minimo del novembre 2011 e il massimo dell’agosto 2021.
T-Bonds, i prezzi proseguono verso il supporto chiave
La settimana si conclude registrando cinque sedute negative.
In particolare, venerdì, dopo aver violato intraday il supporto chiave rappresentato dal minimo del 16 giugno scorso, 131 dollari, chiude le negoziazioni allo stesso livello, a 131,05 dollari.
I prezzi si muovono all’interno del canale ribassista che si traccia a partire dal massimo del 16 agosto 2022 e si dirigono verso il lato inferiore del grande canale discendente disegnato a partire dal massimo del 9 marzo 2020, che funge ora da supporto dinamico, essendo le medie mobili esponenziali a 20, 50 e 200 sedute ormai tutte alle spalle dell’azione dei prezzi, allineate negativamente tra di loro e con pendenza negativa.
Fosse definitivamente violato con il supporto a 131 dollari, peraltro vicinissimo al ritracciamento chiave di Fibonacci del 61,8%, a 128 dollari circa, calcolato dal minimo del gennaio 2000 al massimo del marzo 2020, il livello successivo da monitorare sarebbe costituito dal ritracciamento del 78,6%, a 111 dollari circa.
Una rottura della trendline negativa 16 agosto-16 settembre, porterebbe i prezzi a confrontarsi con la resistenza della media mobile esponenziale a 20 sedute, confutando la visione ribassista da noi prospettata.
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