I rendimenti dei titoli di Stato dell'eurozona sono deboli all'inizio della sessione dopo il rimbalzo di ieri. Il rendimento del BTP decennale si attesta al 4,40%, rispetto al 4,45% di ieri mattina. Il rendimento del Bund decennale segna il 2,60%, rispetto al 2,65% di ieri mattina. Anche i rendimenti dei titoli di Stato degli Stati Uniti mostrano indicazioni simili: il rendimento del T-Note decennale si attesta al 4,50%, rispetto al 4,56% di ieri.
Il rendimento del T-Bond trentennale si attesta al 4,66%, rispetto al 4,71% di ieri. Questi movimenti sono il risultato di un assestamento dopo l'impulso ribassista causato dai dati sull'inflazione USA a ottobre. I numeri hanno mostrato un rallentamento dei prezzi al consumo superiore alle previsioni, diminuendo le possibilità di un aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve o di mantenerli ai livelli attuali.
La presidente della Federal Reserve di San Francisco, Mary Daly, ha messo in guardia dal dichiarare con troppa fretta concluso il ciclo restrittivo e non ha escluso un ulteriore rialzo dei tassi. Domani saranno importanti l'inflazione dell'eurozona e l'aggiornamento del rating di Moody's sull'Italia.
Il quadro grafico mostra un'andamento invariato dopo i segnali ribassisti degli ultimi due giorni. Il rendimento del BTP a 10 anni ha riattivato il movimento discendente verso il 4,29-4,30% almeno, con un appoggio successivo a 4,10%. Indicazioni positive sarebbero presenti in caso di riposizionamento sopra il 4,63%.
Anche il rendimento del Bund decennale mostra uno scenario ribassista dopo la violazione del sostegno al 4,61%, con il rischio di approfondimenti verso il 4,56% e il 4,45%. Segnali di forza sarebbero presenti con il ritorno sopra le ex resistenze al 2,75-2,76%. Il rendimento del T-Note decennale punta verso l'ex resistenza al 4,37% (conferme sotto il 4,43%), con un appoggio successivo a 4,21-4,22%.
Indicazioni rialziste sarebbero presenti sopra il recente massimo al 4,70%, puntando al 4,75% e al 4,80%. Il rendimento del T-Bond trentennale oscilla sopra il recente minimo al 4,59%, con potenziali approfondimenti in area 4,47% almeno in caso di rottura. Prime indicazioni positive sarebbero presenti sopra il 4,71%, puntando al 4,83%.
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