Il dilemma della BCE
Rebus sempre più complesso da risolvere per la BCE. L'Eurotower deve (a differenza della Fed) risolvere un problema estremamente delicato: ritardare l'avvio della fase accomodante e prolungare la guerra senza quartiere all'inflazione, mettendo però a rischio una congiuntura pericolante, oppure allentare la presa dei tassi e dare ossigeno all'economia, ma con l'incognita di esporsi a un rimbalzo dei prezzi al consumo e quindi anche a un danno reputazionale che potrebbe compromettere l'efficacia dell'azione della Banca Centrale Europea per chissà quanto tempo.
Germania: inflazione in calo e occupazione debole
Oggi i dati tedeschi sembrerebbero invitare a seguire la seconda strada.
L'inflazione (ma si tratta di una rilevazione preliminare) a febbraio si è attestata a +2,5% annuo, in netto calo dal +2,9% di gennaio e dal +3,7% di dicembre, e inferiore anche al +2,6% atteso dagli economisti. Quindi l'indice dei prezzi al consumo teutonici sembra rafforzare la credibilità dell'ipotesi secondo cui la BCE può tranquillamente permettersi di decidere il primo taglio dei tassi a giugno.
A conferma di questo scenario aggiungiamo i dati Destatis sul mercato del lavoro a febbraio: il tasso di disoccupazione si è portato al 5,9% dal 5,8% di gennaio (poi rivisto a 5,9%) con numero di disoccupati in crescita di 11 mila unità contro le 7 mila attese.
Questi risultati segnalano una debolezza superiore alle attese dell'economia della Germania, a ribadire la decisione di inizio settimana scorsa del governo tedesco di ridurre a +0,2% la stima sulla crescita del PIL nel 2024.
Dati macro spingono per il taglio a giugno, i future frenano
La situazione quindi sembra pendere decisamente verso un taglio dei tassi di interesse BCE alla prima occasione disponibile, ovvero giugno.
Ricordiamo infatti che la presidente Christine Lagarde ha spiegato che è vero che sull'inflazione sono stati fatti passi da gigante ma il rischio di agire con troppa fretta è presente. La Lagarde ha anche offerto un'indicazione precisa: dobbiamo tenere sotto controllo la dinamica dei salari al fine di non innescare la spirale prezzi-salari (i cosiddetti second round effects).
I dati sui rinnovi dei contratti di lavoro nel primo trimestre saranno disponibili a maggio, quindi la prima data utile è quella della riunione del Consiglio Direttivo del 6 giugno.
Come già ricordato sopra i dati tedeschi di oggi sembrano spingere verso un -25 bp in quell'occasione.
I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE) stimano per giugno -24 bp, una buona probabilità di riduzione da 25 bp ma inaspettatamente in netto calo rispetto ai -29 bp di ieri (ovvero probabilità di taglio più forte).
Il rebus diventa sempre più enigmatico.