All'inizio di dicembre, le grandi istituzioni di investimento, come è consuetudine, hanno iniziato a rilasciare le loro previsioni per l'anno a venire. A quel tempo, l'indice S&P 500 si attestava a poco più di 4.500 punti. Sorprendentemente, le previsioni erano piuttosto prudenti, con una media di 4.700 punti, una stima supportata anche da Goldman Sachs.
Un mese dopo, Goldman Sachs ha rivisto la sua previsione, alzando l'obiettivo di prezzo a 5.100 punti. Questo ha spinto altre grandi broker a fare altrettanto, portando l'obiettivo medio a o persino oltre i 5.000 punti, grazie all'aumento dell'ottimismo a Wall Street.
Secondo gli strategist e analisti, questo ritocco sarebbe giustificato dal cambio di rotta della Fed verso una politica monetaria meno restrittiva. Questo è suggerito dalle previsioni di tre tagli dei tassi di interesse annunciati al Fomc del 13 dicembre, previsioni che i mercati hanno immediatamente raddoppiato. Questa ondata di entusiasmo ha spinto l'indice ad aumentare di oltre il 5%, raggiungendo un picco di 4.783 punti, molto vicino al record di due anni fa di 4.797 punti.
Questo è stato visto come l'apoteosi del cosiddetto "atterraggio morbido" dell'economia, un termine usato da Goldman Sachs per descrivere un rallentamento economico che non provoca recessione. Allo stesso modo, la "disinflazione immacolata" è un termine che alcuni operatori usano per descrivere un calo dell'inflazione che non danneggia l'economia o la crescita del mercato azionario.
Un fenomeno simile è stato osservato nel 1995, quando la Fed ridusse i tassi di interesse e l'economia, che era in crescita a un ritmo modesto del 2,5%, crebbe quasi del 5% due anni dopo e Wall Street registrò una crescita del 240%. Secondo UBS, la situazione attuale è molto simile a quella degli anni '90. Allora, la delocalizzazione, l'ascesa di internet e l'aumento della produttività del lavoro hanno dato una svolta all'economia americana. Oggi, l'intelligenza artificiale sembra essere il motore di un'analoga ripresa senza inflazione.
Nonostante le valutazioni attuali del mercato azionario siano superiori a quelle di 30 anni fa di quasi il 60%, molti ritengono che siamo alle porte di una nuova era per l'economia e i mercati. La percentuale di pessimisti è scesa al 18% e le previsioni di un indice a 5.400 punti alla fine dell'anno e a 6.000 punti nel 2025 sembrano ragionevoli. Non tutti sono così ottimisti, ma questo è il clima dominante alla fine dell'anno. Quasi nessuno sembra condividere il pessimismo di Michael Hartnett di Bank of America, che a dicembre aveva dichiarato la fine del mercato rialzista. La teoria del soft landing sembra prevalere, con il 66% degli intervistati in un sondaggio di Bank of America che la sostiene, e un altro 6% che non prevede alcun rallentamento economico.
(Redazione)