Previsione Oxfam: primo miliardario con patrimonio da mille miliardi entro un decennio

In un contesto mondiale in cui l'abbondanza dei benestanti cresce e la povertà si acuisce, potrebbe non essere lontano il giorno in cui il più facoltoso tra i facoltosi accumulerà un patrimonio da mille miliardi di dollari. Oxfam International prevede che ciò potrebbe avvenire nel giro di un decennio. In Italia, come altrove, le disparità economiche si amplificano: l'1% più agiato del paese detiene una ricchezza superiore di oltre 84 volte rispetto a quella posseduta dal 20% meno abbiente. Più aumenta il numero di miliardari italiani, più cresce anche il numero di cittadini che non hanno i mezzi per condurre un'esistenza dignitosa. 

Da un'analisi di Oxfam emergono alcune misure che potrebbero essere adottate per attenuare le disuguaglianze. Tra queste figurano l'aumento della tassazione per i più benestanti e un più efficace recupero dei proventi delle grandi imprese, oltre a un impegno rinnovato contro l'evasione fiscale. Secondo i dati di Forbes citati da Oxfam, l'uomo più ricco del mondo è attualmente Elon Musk, con un patrimonio personale di quasi 250 miliardi di dollari. I primi cinque miliardari del pianeta possiedono una ricchezza totale di 869 miliardi di dollari, rispetto ai 340 miliardi del marzo 2020, con un incremento nominale del 155%. 

Per quanto riguarda le differenze di genere, gli uomini nel mondo detengono una ricchezza superiore di 105.000 miliardi di dollari rispetto alle donne. Il report di Oxfam evidenzia che una donna che lavora nel settore sanitario o sociale avrebbe bisogno di 1.200 anni per guadagnare quanto un CEO di una delle 100 aziende della lista Fortune guadagna in un anno. In termini generali, le donne rappresentano la maggior parte dei lavoratori con salari bassi, con posizioni più precarie e meno tutelate: nel 2019, a livello globale, le donne hanno guadagnato soltanto 51 centesimi per ogni dollaro guadagnato dagli uomini. Infine, solo il 24% di oltre 1.600 tra le più grandi e influenti aziende globali si è impegnato pubblicamente per raggiungere la parità di genere. E solamente il 2,6% di queste ha reso pubbliche le informazioni relative al divario salariale di genere tra i propri dipendenti.

(Redazione)