Federalberghi spera che la recente decisione del Consiglio di Stato ponga fine alla lunga battaglia legale con Airbnb, che dura da oltre sei anni. Secondo la sentenza, Airbnb dovrebbe rispettare le leggi italiane e riscuotere e versare il tributo previsto sugli affitti a breve termine. Questa decisione tiene conto delle indicazioni fornite dalla Corte di giustizia dell'Unione europea.
Federalberghi ha collaborato con l'Agenzia delle Entrate nel corso di questo processo legale, per promuovere la trasparenza nel settore turistico. Secondo l'associazione, l'evasione fiscale e la concorrenza sleale sono dannose sia per le aziende turistiche tradizionali che per quelle che gestiscono correttamente le nuove forme di ospitalità. Federalberghi fa riferimento a notizie recenti che riportano di una richiesta da parte dell'Agenzia delle Entrate di 500 milioni di euro di tasse non versate da Airbnb. L'associazione spera che la società di piattaforme online venga obbligata a pagare la somma completa, inclusi eventuali sanzioni e interessi.
Federalberghi, in conclusione, sottolinea che l'evasione fiscale è solo uno dei molteplici problemi causati dal settore degli affitti a breve termine. L'associazione sollecita un aggiornamento delle norme che regolano il settore, incluso l'introduzione di regole, controlli e sanzioni per proteggere clienti, lavoratori, cittadini e aziende.
Il passato di Airbnb nei tribunali non è positivo. La richiesta della società è stata respinta molteplici volte, sia dal Tar del Lazio che dal Consiglio di Stato. In alcune occasioni, Airbnb è stata anche condannata a pagare le spese legali. La Corte di giustizia dell'Unione europea si è espressa due volte sulla questione, confermando che Airbnb deve riscuotere e versare il tributo sugli affitti a breve termine.
Un'analisi dei dati sugli annunci di Airbnb pubblicati in Italia nella prima settimana di agosto 2023 ha svelato alcune "bugie" della cosiddetta sharing economy. Contrariamente a quanto sostenuto, la maggior parte degli annunci riguarda interi appartamenti, non condivisi con il proprietario. Inoltre, gran parte delle attività non sono occasionali o integrative del reddito, ma costituiscono vere e proprie attività economiche. Infine, gli affitti a breve termine non si sviluppano solamente dove c'è carenza di offerta. Al contrario, la maggior parte degli annunci si concentrano nelle grandi città e nelle principali località turistiche, come Roma, Milano, Firenze, Napoli, Venezia e Palermo.
(Redazione)