Portafoglio finanziario: che cosa si intende
Si sente quotidianamente parlare di portafoglio finanziario.
Sicuramente, la maggior parte delle persone conosce il significato di questa terminologia.
Forse però non tutti ne sanno sviscerare esattamente tutte le peculiarità.
Quando si parla di portafoglio finanziario si intende l’insieme degli strumenti finanziari detenuti da una persona (o da un ente).
Azioni, obbligazioni, fondi, polizze, etf, gestioni patrimoniali, rappresentano quelli più comuni e noti.
Vi sono però altri beni che devono essere tenuti in considerazione, come ad esempio gli immobili, le opere d’arte, le bottiglie di vino, le criptovalute e via dicendo.
Ciò che differenzia questi strumenti, oltre alle caratteristiche intrinseche di ognuno di essi, è la materialità (o l’immaterialità), ma soprattutto la negoziabilità o meno.
Mentre un'azione, un'obbligazione, un fondo sono smobilizzabili in pochi giorni, vendere un appartamento o un quadro, ad esempio, richiede necessariamente più tempo.
Appurato ed esplicitato il concetto di portafoglio finanziario, occorre andare a vedere il motivo per cui riveste una importanza così rilevante nel contesto di vita di ogni singolo individuo.
Portafoglio finanziario: a cosa serve
A cosa serve, quindi, costituire e costruire un portafoglio finanziario?
La finalità è quella di creare un progetto che permetta di raggiungere i propri obiettivi finanziari attuando una appropriata diversificazione degli investimenti con l’obiettivo di massimizzare il rapporto tra rischio e rendimento.
In parole povere, metto in piedi una strategia di diversificazione che mi permetta di ridurre al massimo i rischi di perdita e, nel contempo, mi consenta di trarre il massimo profitto dalle mie risorse finanziarie.
Pare semplice, espresso a parole.
Un po’ meno nella realtà dei fatti.
In tutto ciò, c’è una ulteriore fondamentale componente da considerare, ovvero il fattore tempo.
Si tratta di un elemento imprescindibile in grado di orientare ed influenzare le scelte d’investimento.
Se penso di acquistare un’azione, ad esempio, dovrò pensare se si sposa con il resto dei miei investimenti e se ho la possibilità di dare all’investimento il tempo di dare frutti.
Se infatti da qui a qualche mese so già che avrò necessità di quei soldi, portare avanti quella scelta potrebbe rivelarsi un azzardo decisamente controproducente.
Portafoglio finanziario: rischio e rendimento
Troppo spesso ci si lascia abbagliare dalle possibilità di ottenere facili guadagni, dimenticando che, in finanza, come nella vita, non c’è nulla di scontato né di regalato.
Ecco che quindi, la valutazione del rapporto tra rischio e rendimento deve essere effettuata con particolare attenzione e dovizia di particolari.
Non si deve guardare all’attimo, ma al progetto globale anche perché, se si inizia a perdere di vista il contesto generale, si rischia di continuare a ragionare per istanti e di trovarsi impelagati in un asset di portafoglio senza capo né coda.
La valutazione del rapporto tra rischio e rendimento non deve essere analizzata solo al momento della prima creazione della propria pianificazione finanziaria ideale, ma deve essere monitorata con costanza periodica anche sulla base delle eventuali mutate esigenze personali.
Così come cambiano i mercati, possono variare anche le necessità individuali.
Mai stancarsi di relazionarsi con se stessi e con le proprie esigenze: con la giusta consapevolezza si può raggiungere qualsiasi traguardo.