Nuovo taglio per le pensioni di alcuni contribuenti. Purtroppo a breve alcuni sfortunati si ritroveranno con un assegno più contenuto rispetto al solito.
Non è un buon modo per iniziare l'anno, per fortuna non sono tanti i pensionati che subiranno questo taglio al proprio assegno previdenziale.
Vediamo chi verrà colpito da questo taglio sulla pensione INPS, a quanto ammonta e come evitarlo.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mr LUL lepaghediale.
Pensioni INPS, nuovo taglio all'assegno: ecco per chi
Stavolta a essere colpiti saranno tutti i titolari di pensione INPS che hanno beneficiato del bonus contro il caro energia.
Da non confondere con il bonus sociale dell'ARERA, previsto ogni anno per tutti coloro che hanno un ISEE basso o si trovano in una condizione di disagio fisico.
Parliamo in realtà del bonus previsto dal decreto Aiuti del 2022 che riconosceva a chi aveva un reddito superiore a 35mila euro un'indennità di 200 euro. Oltre a lavoratori e disoccupati, potevano percepirlo anche i pensionati.
Lo stesso vale anche per il contributo del decreto Aiuti del 2023 da 150 euro, in questo caso previsto per chi aveva un reddito complessivo non superiore a 20mila euro.
Come si legge nel comunicato dell'INPS, nel 2022, il contributo venne erogato "ai titolari di prestazioni pensionistiche e assistenziali, sulla base delle dichiarazioni dei redditi del 2021 fornite dall'Agenzia delle Entrate".
Ora l'INPS fa sapere che sono state effettuate le verifiche sulla effettiva spettanza del bonus. Pertanto, chi risulta "fuori reddito", dovrà restituire l'indennità.
Pensioni INPS, a quanto ammonta il taglio
Come anticipato sopra, gli indennizzi al centro di questa nuova mossa dell'INPS sono quelli da 200 euro e 150 euro erogati tra il 2022 e il 2023.
Se a seguito degli accertamenti è risultato che il reddito era in realtà superiore alle soglie sopramenzionate, purtroppo scatterà la trattenuta sulla pensione.
Di quanto si tratta? Non molto: circa 50 euro al mese, a partire dalla mensilità di giugno 2025. Ma attenzione: "laddove non sia possibile procedere al recupero con trattenuta su pensione, si procederà alla spedizione dell?Avviso di pagamento PagoPA", precisa l'INPS.
Nel frattempo, l'Istituto ha già provveduto a inviare una comunicazione di indebito attraverso la Piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione SEND ? Servizio Notifiche Digitali.
Al momento non c'è modo di opporsi a questa trattenuta, pertanto occorrerà pagare quanto dovuto.
Pensioni INPS, torna anche il "contributo di solidarietà"?
Alcuni siti hanno inoltre riferito del ritorno del "contributo di solidarietà", una riduzione dell'assegno effettuata sulle cosiddette pensioni d'oro per sostenere le fasce di popolazione più fragili.
In pratica, si tratta di una trattenuta sulla pensione rivolta esclusivamente agli assegni pensionistici che superano la soglia di 5.000 euro lordi mensili.
Tale trattenuta prevede l'applicazione di 3 aliquote, che vanno a colpire però l'importo eccedente di ogni singola fascia. Per la precisione:
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10% sull?importo eccedente i 5.000 euro fino a 10.000 euro;
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15% sulla fascia compresa tra 10.000 e 15.000 euro;
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20% per le somme superiori a 15.000 euro.
Negli anni passati questo contributo era effettivamente in vigore. Ma, come riferisce il sito Pensioni Oggi, a seguito della sentenza 234/2020 della Corte Costituzionale, "che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della norma nella parte in cui ha stabilito una durata superiore a 3 anni", la misura non risulterebbe più attiva dal 1 gennaio 2022.
Secondo questi siti online, sembrerebbe invece sia presente nella Legge di Bilancio 2025, ma nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale non risulterebbe.