Sempre pi "no" incassa Quota 41 per tutti, anche da ex Ministri autori di importanti riforme previdenziali, come l'ex Ministra del Lavoro Elsa Fornero.
In un'intervista la Fornero ha ribadito l'impossibilit di una Quota 41 per tutti come opzione sostenibile per le casse previdenziali, confermando quanto gi si temeva da mesi sul destino di questa soluzione pensionistica.
Ma nonostante il suo diniego, non ancora detta l'ultima parola per Quota 41 per tutti.
Ecco infatti quale potrebbe essere il suo futuro.
Per saperne di pi in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale La tua Pensione.
Pensioni, il no della Fornero a Quota 41 per tutti
Oltre agli organi competenti, anche autorevoli esperti hanno mosso critiche nei confronti di Quota 41.
Come appunto l?ex Ministra del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero.
Nel corso del Festival dell?Economia di Trento, l'ex Ministra ha espresso il proprio parere riguardo i contenuti della riforma delle pensioni, come riporta l'ANSA:
"Il sistema pensionistico attuale abbastanza sostenibile.
Quota 41 non sostenibile. inutile parlare di controriforme ma aiutiamo le persone che sono in difficolt. Quello che sbagliato pensare di risolvere i problemi con il pensionamento anticipato".
Ricordiamo, nella versione originale Quota 41 per tutti prevede l'uscita con soli 41 anni di contributi.
Nessun limite anagrafico n lavorativo (tutti i lavoratori potrebbero accedervi, non solo quelli "precoci" come oggi) e nessuna eventuale penalizzazione.
A conti fatti, una misura del genere, se adottata nella proposta iniziale, richiederebbe almeno 4 miliardi nel primo anno per arrivare a pi di 9 miliardi alla fine di un decennio, secondo il Sole 24Ore.
Pensioni, la fine di Quota 41 per tutti?
Per quanto fosse inevitabile un no da parte della Fornero, l'impossibilit di questa norma era evidente da anni.
Ma ciononostante, i sostenitori della misura hanno voluto proprre nel corso del tempo ulteriori modifiche a Quota 41, almeno rispetto alla versione iniziale.
Di recente infatti tornata in auge l'idea di una Quota 41 sempre per tutti ma con alcune penalizzazioni, che la renderebbero meno accettabile per i pensionati ma pi digeribile per i conti pubblici.
Come ad esempio una Quota 41 con calcolo interamente contributivo.
Una misura che seguirebbe quella gi in auge per Opzione Donna e Quota 103 per il 2024, entrambe divenute poco apprezzate dai neo-pensionati per via del calcolo sfavorevole proprio del modello contributivo.
Non a caso, anche Quota 41 per tutti con questo calcolo diventerebbe poco conveniente, visto che l'assegno previdenziale ne uscirebbe ridotto di circa il 15% in meno.
Ancora non si sa se questa misura possa avere un futuro.
E' certo che, rispetto a una Quota disponibile con il generoso modello retributivo-misto, a conti fatti dovrebbe risultare meno costosa per le casse dello Stato.
Perch per abbia un seguito bisogner per vedere se i Bilanci dello Stato possano tollerare anche una spesa pi light di questa "Quota 41 per tutti contributiva".
Pensioni, le soluzioni oltre a Quota 41
L'idea di una Quota 41 per tutti non peregrina.
Da anni la soluzione pi comoda da parte degli Esecutivi quella di optare per uscite anticipatorie, che per rischiano di essere insostenibili per il sistema previdenziale nostrano.
Dopo l'esperienza infruttuosa di Quota 100, nel corso degli anni sono state proposte sempre meno soluzioni anticipatorie "generose".
Anzi, quelle tuttora disponibili sono state ulteriormente penalizzate, come le citate Opzione Donna e Quota 103.
La stessa ex Ministra dell'idea che per le pensioni del futuro sia necessario valutare due elementi diversi, almeno per verificare la sostenibilit della stessa proposta: l?aspetto demografico e l?economia.
"Ci sono due elementi per valutare se la situazione sostenibile: la demografia, con i giovani a cui bisogna dare dei giovani, e l'economia.
Le pensioni non dipendono dalla promesse ma dal lavoro delle persone, dalla qualit di occupazione e dalla retribuzione".
Il problema che all'orizzonte abbiamo una demografia che tende pi verso la popolazione anziana, data la bassa natalit.
E un'economia che, seppur in evidente ripresa dai danni della pandemia e dai contraccolpi del conflitto russo-ucraino, ancora non stabile per nessuno, nemmeno per i giovani lavoratori.