Pensioni anticipate sempre meno convenienti con le nuove regole: ecco perché

29/07/2024 10:15

Pensioni anticipate sempre meno convenienti con le nuove regole: ecco perché

Uscire oggi dal lavoro diventa sempre pi difficile, soprattutto per chi vuole affidarsi alle pensioni anticipate. Queste ultime, tra l'altro, sono ormai l'ombra di quello che erano anni fa.

E non tanto per le disposizioni del Governo, che hanno portato in alcuni casi all'innalzamento dei requisiti.
Sono anche molti altri i fattori che stanno rendendo le pensioni anticipate davvero poco convenienti.

Vediamo infatti perch questa debalce delle pensioni anticipate, e come si evolver la situazione previdenziale di questo Paese, almeno sul fronte delle uscite anticipatorie.

Per saperne di pi in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di TuttoPensioni.

Pensioni anticipate: come cambiano con le nuove regole

Il 2024 a tutti gli effetti un anno difficile per coloro che vogliono uscire con una delle diverse pensioni anticipate rinnovate dalla Manovra di Bilancio 2024.

Le nuove regole disposte dal Governo hanno infatti reso queste uscite anticipatorie sempre meno alla portata di tutti i pensionati, anche per via delle penalizzazioni disposte.

Un esempio Opzione Donna, che dal 2021 ad oggi diventata inaccessibile per la stragrande maggioranza delle lavoratrici, passando da un'uscita a 58-59 anni (se lavoratrice dipendente o autonoma) a una fissa a 61 anni.

Salvo per quelle con uno o pi figli a carico, che possono beneficiare di uno sconto per uscire praticamente con gli stessi requisiti di prima.

Uno sconto che per non compensa il danno di penalizzazioni quali il ricalcolo interamente contributivo e l'accesso limitato solo a chi appartiene alle categorie "speciali" (caregiver, sofferente di handicap, lavoratrice disoccupata o presso azienda in crisi).

Situazione analoga anche per Quota 103, rinnovata per il 2024 con la doppia penalizzazione del ricalcolo contributivo e del tetto massimo all'assegno pari a cinque volte il trattamento minimo, ovvero 2.839,70 euro lordi mensili.

E cos anche per Quota 84, che prevede addirittura l'importo soglia per l'accesso di 3 volte la minima (da 2,8 a 2,6 volte nel caso di donne con figli a carico).

L'unica che rimarrebbe immutata rispetto al 2023 sarebbe l'Ape Social.

A parte l'aumento del requisito anagrafica da 63 anni a 63 anni e 5 mesi. Pi il blocco al cumulo dei redditi da lavoro salvo quelli da prestazione occasionale, entro il limite di 5000 euro lordi annui.

Pensioni anticipate: perch sono sempre meno convenienti

Le pensioni anticipate non avranno un bel futuro.

O finiscono sotto la morsa del ricalcolo contributivo, facendo perdere fino al 30% dell'assegno rispetto al calcolo misto. Oppure vengono penalizzate con aumenti dei requisiti anagrafici e contributivi, o addirittura con importi soglia.

Davanti a questa prospettiva, considerarle ancora convenienti davvero difficile.

Che convenienza ci pu essere con una pensione che, pur garantendo l'uscita anticipata di diversi anni rispetto a quella di Vecchiaia, ti costringe ad accettare un assegno molto "sottile" senza la possibilit di "arrotondare" con qualche soldo extra?

Non a caso, riporta l'INPS, sono sempre meno quelli che le scelgono.

Per la precisione, ben 99.707 sono le pensioni liquidate nel primo semestre del 2024 in soluzione "anticipata": il 14,15% in meno rispetto alle 116.143 segnate nel primo semestre del 2023.

Flop dell'anno (guarda caso) Opzione Donna: nel primo semestre 2024 solo 2.107 pensioni sono state liquidate, nemmeno un quinto rispetto alle 11.576 liquidazioni del 2023.

C' da supporre che queste nuove regole, o meglio queste nuove penalizzazioni, siano una strategia voluta dal Governo per indirizzare l'attenzione dei lavoratori solo sulle uscite "ufficiali", ovvero Pensione di Vecchiaia e Anticipata.

Tutte soluzioni firmate Fornero, il che curioso, visto che da anni si sta cercando di superare i limiti della riforma del 2011, anche se le soluzioni proposte si sono indirizzate sul fronte delle pensioni anticipate, e meno su quello dell'anzianit.

Pensioni anticipate: cosa tocca fare per uscire dal lavoro prima

Con questo indirizzo "implicito" del Governo di disincentivare l'uscita anticipata, affidarsi oggi alle pensioni anticipate significa doversi sorbire un sacco di oneri.

Il primo, quello del requisito contributivo.

A parte le uscite speciali per chi soffre di malattie disabilitanti, la stragrande maggioranza delle pensioni anticipate richiede almeno 35 anni di contributi.

Per arrivare a una cifra del genere si pu provare a effettuare dei versamenti volontari (sotto approvazione dell'INPS), oppure a riscattare periodi quali la laurea o la leva obbigatoria.
Ci sarebbe anche l'opzione della pace contributiva, ma quella disposta per il biennio 2024-2025 non accessibile per chi ha contributi prima del 1995.

Altro onere da sorbirsi per uscire dal lavoro prima quello del ricalcolo contributivo, a meno di non uscire con Ape Social o con l'Anticipata della Fornero.

Se non si hanno versato negli anni contributi molto consistenti, difficilmente l'assegno potr arrivare agli stessi livelli di uno con calcolo misto.

Davanti a tutti questi paletti previdenziali, al neo-pensionato non rimane altro che affidarsi alla pensione complementare, anche se come strumento tutto meno che gratuito, tra tasse e costi di mantenimento.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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