Sar sempre pi difficile mandare in soffitta la Legge Fornero, ovvero la norma alla base dei principali trattamenti previdenziali disponibili fin dal 2012.
E questo per il semplice fatto che, grazie alle sue modifiche, la Legge ha permesso allo Stato di risparmiare un sacco di soldi negli ultimi anni, limitando le uscite e a sua volta le erogazioni.
Ovviamente il guadagno solo dello Stato, visto che la Fornero ha danneggiato notevolmente i futuri pensionati, che si ritrovano con due uscite previdenziali (Pensione di Vecchiaia e Anticipata) che nel corso dei prossimi anni diventeranno sempre pi inaccessibili.
Ma non proprio possibile cancellare la Fornero? E se s, quanto potrebbe costare allo Stato la sua cancellazione?
Per saperne di pi in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Zona Pensioni.
Pensioni, perch la Fornero ci sar nel 2025
La conferma della Fornero nel 2025 era inevitabile.
E questo per un motivo molto semplice: l'assenza di alternative valide.
In genere le uscite previdenziali possono essere modificate solo se tali modifiche risultano economicamente sostenibili.
Prendiamo ad esempio le modifiche disposte con la Legge Amato nel 1992: quanto sar costato innalzare il requisito contributivo di 5 anni e (gradualmente) quello anagrafico di 3 anni?
Sicuramente meno di quanto servirebbe per garantire invece uscite anticipatorie tipo Quota 103 e affini.
Anzi, garantire soluzioni del genere, soprattutto in un momento come questo in cui la speranza di vita non fa altro che crescere, non farebbe altro che rendere la spesa previdenziale sempre pi insostenibile.
E' ovvio che ritardando l'uscita a sempre pi pensionati la spesa diventerebbe anzi pi sostenibile, perch l'INPS si ritroverebbe cos a pagare pensionati non per 30-40 anni, ma solo per 20-30 anni (sempre in rapporto alla speranza di vita stimata).
Da qui il fatto che togliere uscite previdenziali come quelle della Fornero, che appunto ha ritardato sempre di pi l'uscita, sarebbe pericoloso per la stabilit dei conti pubblici.
A meno di non proporre delle alternative pi rigide della stessa Legge Fornero, non ci sono ulteriori soluzioni.
Anche perch i costi per la sola cancellazione non sarebbero comunque abbordabili.
Pensioni, quanto costa togliere la Fornero gi nel 2025
Stando a quanto riportato da Money.it, le pensioni Fornero hanno permesso di risparmiare dal 2012 ad oggi circa 80 miliardi di euro.
E cos anche nei prossimi anni, arrivando nel 2030 a garantire un risparmio pari allo 0,80% del PIL, per poi arrivare a zero nel 2045.
Decine e decine di miliardi di euro, tutti garantiti da una riforma previdenziale tra le pi impopolari di sempre.
Togliere queste Pensioni significherebbe pertanto privare allo Stato di tutto questo risparmio.
Se l'obiettivo poi quello di inserire delle soluzioni "pi eque" per i pensionati, allora l'indebitamento pi che assicurato. Perch l'alternativa pi comoda rimarrebbe quella di "anticipare" le uscite, richiedendo coperture dell'ordine di miliardi di euro.
Coperture oggi impossibili con l'attuale Bilancio.
Supponendo una Manovra da 25-28 miliardi di euro, simile a quella dell'anno scorso, gi 10 miliardi sarebbero vincolati per riconfermare il taglio del cuneo fiscale, pi altri 13 per correggere il deficit debito/PIL come da Patto di Stabilit.
Dove sarebbero allora i soldi per togliere le Pensioni Fornero? A meno di lasciar perdere taglio del cuneo e correzione del debito, l'unica soluzione fattibile sarebbe quella di fare altro debito, il che sarebbe pericoloso visto l'andamento attuale dei conti pubblici.
Anche se si volesse puntare a una eliminazione "parziale" delle Pensioni Fornero, magari proponendo in alternativa all'Anticipata Quota 41 per tutti, si parlerebbe almeno di una spesa annua di 4-5 miliardi di euro, se non addirittura di 9 miliardi. Cifre ancora una volta non sostenibili.
Pensioni Fornero, cosa succede nel 2025
Grazie alla legge 4/2019 le Pensioni firmate Fornero non subiranno ulteriori modifiche nel prossimo anno, e cos anche nel 2026.
C' infatti in vigore un blocco dei requisiti anagrafici e contributivi che praticamente "cristallizza" l'uscita sia per la Vecchiaia sia per l'Anticipata.
Dopo il 2026, per, scatter l'aumento dei requisiti, ma a meno che la speranza di vita non cambi del tutto nei prossimi anni, si tratter di un incremento "dolce", a malapena di 2 mesi ogni 2 anni (se non nullo almeno fino al 2028).
Di contro, per, chi vorr uscire nel 2025 dovr fare attenzione ai coefficienti di trasformazione: gi dal prossimo anno cambieranno, e potranno ridurre notevolmente l'assegno previdenziale a seconda dell'et di uscita.
Purtroppo la situazione non delle migliori per i pensionati, e chiss se il Governo riuscir a trovare fondi a sufficienza per confermare le uscite anticipatorie che hanno accompagnato i neo-pensionati negli ultimi anni, come Opzione Donna e le famose Quote.