Non si possono avere sempre aumenti, e alla fine le pensioni dovranno subire qualche taglio. Come quelli previsti secondo le disposizioni della Legge Fornero.
A causa dell'adeguamento alla speranza di vita, le future pensioni verranno ritoccate proprio a causa dell'aumento della speranza di vita.
Una modifica che non andr a toccare solo gli importi, ma anche gli accessi stessi alle uscite previdenziali, come nel caso della Pensione di Vecchiaia.
Vediamo infatti quali tagli stanno per arrivare per le pensioni del 2025.
Per saperne di pi in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale Mondo Pensioni.
Pensioni 2025: perch i tagli futuri sono colpa della Fornero
I possibili tagli in arrivo nelle pensioni 2025 sono dovuti principalmente da quanto disposto dalla riforma Fornero, che ha stabilito l'aggiornamento dei coefficienti di trasformazione ogni due anni.
Facciamo una piccola digressione.
Da quanto in vigore il modello contributivo per tutti i contributi versati dal 1996 (o dal 2012 a seconda dei casi), ai fini del calcolo dell'assegno viene adoperato questo coefficiente di trasformazione.
"Difetto" di questo coefficiente il fatto che tiene conto dell'adeguamento alla speranza di vita.
Pertanto, pi aumenta l'aspettativa, pi la modifica sensibile.
Perch il coefficiente tende a ridursi se aumenta il periodo di percezione della pensione, e cos l'assegno riconosciuto.
Detto questo, l'ultima modifica ai coefficienti stata nel 2023, la quinta occasione dal varo della Legge.
Dato l'effetto Covid e il calo registrato nell'aspettativa di vita, la modifica del 2023 stata clemente per le pensioni.
Ma cos non sar per quanto riguarda il 2025, visto che l'ondata pandemica e le sue conseguenze sanitarie sono ormai alle spalle.
Pensioni 2025: a quanto ammonteranno i tagli
Per capire meglio l'entit dei possibili tagli sulle pensioni del 2025, facciamo riferimento ai coefficienti di trasformazione previsti per il biennio 2023-2024, in rapporto a quelli del biennio 2021-2022.
Dato l'effetto Covid, chi andato in pensione a 57 anni tra il 2023 e il 2024 ha goduto di un coefficiente pari al 4,270%.
Se fosse uscito due anni prima, avrebbe avuto uno pari a 4,186%.
Ponendo come base di calcolo un montante contributivo da 300mila euro, nel 2023-2024 si avrebbe cos un reddito da pensione pari a 12.810 euro lordi. Due anni prima si avrebbe avuto 12.558 euro.
Si parla di poche decine di euro in meno lorde nell'assegno mensile, ma questo solo se si esce a 57 anni.
Supponendo invece un'uscita a 67 anni, quindi con la Pensione di Vecchiaia, i coefficienti sono rispettivamente 5,575% (2021-2022) e 5,723% (2023-2024).
Sempre con il montante precedente, si avranno ora 16.725 euro oppure 17.169 euro.
Gi in questo caso, la distanza abbastanza sensibile.
Nel caso si volesse uscire addirittura a 71 anni, beneficiando cos di una maggiorazione nel coefficiente di trasformazione (pi tardi si esce, migliore l'assegno), essi sarebbero 6,466% e 6,655% per i rispettivi bienni 2021-2022 e 2023-2024.
In poche parole, ora 19.398 euro, ora 19.965 euro.
Gi questi due bienni potrebbero ben rappresentare il calo che si potrebbe subire dopo il 2024, anche solo tornando a quello del 2021-2022.
Pensioni 2025: dal taglio dell'assegno all'aumento dell'et pensionabile
Oltre al taglio dell'assegno previdenziale, altro particolare da tenere bene a mente il potenziale aumento dell'et pensionabile.
Al momento l'incremento bloccato fino al 2027, a meno che il Governo non anticipi con un provvedimento ad hoc il passaggio da 67 anni a (presumibilmente) 67,6 mesi.
In effetti, rispetto al periodo Covid, per il 2023 stato rilevato un aumento di 6 mesi sull'aspettativa media di vita, passato cos a 83,10 anni nel 2023.
Gi un innalzamento c' stato, con Ape Sociale, che ha visto incrementare il proprio requisito anagrafico da 63 a 63,5 mesi, mentre tutte le altre uscite anticipatorie (come Opzione Donna) sono aumentate addirittura di un anno.
L'aumento dell'et pensionabile ormai scontata in una popolazione come quella italiana che, salvo periodo Covid, non ha mai smesso di invecchiare.
Nel lungo periodo c' da temere in un aumento dell'et pensionabile da 67 anni a 71 anni, se non addirittura ai temibili 75 anni.