Le pensioni del 2025 non dovrebbero cambiare. Almeno non tutte.
Spunta infatti da un decreto MEF precedentemente pubblicato la conferma di un requisito molto caro ai lavoratori che vogliono uscire dal lavoro: quello anagrafico.
Un requisito che non cambier il prossimo anno, e questo per via dei dati ISTAT che non confermano (per il momento) un aumento della speranza di vita sufficientemente alto da richiedere misure correttive.
Ma vediamo meglio tutti i dettagli, e cosa rimane invariato tra le pensioni del prossimo anno.
Per saperne di pi in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale Lavoro e pensioni.
Pensioni 2025: requisiti anagrafici invariati il prossimo anno
Per chi non avesse compreso di cosa si tratta il requisito "anagrafico", esso il limite minimo d'et previsto per poter accedere alle pensioni che prevedono, oltre a tot contributi versati, anche una precisa et.
Nonostante il timore fondato di un aumento del requisito a fronte dell'aumento sensibile della speranza di vita registrato negli ultimi mesi, l'ultimo aggiornamento definitivo ha posto una tregua temporanea a ogni nuovo rialzo dell'et.
A sancirlo infatti il Decreto ministeriale del 18.7.2023 del Ministero dell'Economia, relativo alla variazione dei requisiti anagrafici per l'accesso ai trattamenti pensionistici nel biennio 2025-2026.
Pubblicato il 17 ottobre 2023 sulla Gazzetta Ufficiale, solo ora torna alla ribalta questa conferma, a fronte delle polemiche sorte sul rischio del ritorno della Legge Fornero gi dal 2025 (almeno per alcune pensioni).
E invece, con la variazione ISTAT per i 65enni, l'Istituto ha certificato una speranza di vita diminuita di un mese, alla quale si registra il calo di 3 mesi registrato per il biennio 2023-24 a causa della pandemia da COVID).
Una variazione negativa che non comporter per le pensioni 2025 nessun aumento del requisito anagrafico, e non solo per quanto riguarda la Pensione di Vecchiaia.
Pensioni 2025: cosa (non) cambia dal prossimo anno
Come gi anticipato, la prima a non subire alcuna modifica la Pensione di Vecchiaia.
L'et minima rimarra cos, a decorrere dal 1 gennaio 2025, fissa a 67 anni per uomini e donne, senza il rischio di mensilit extra.
Invariati anche i contributi, sempre 20 anni e sempre calcolabili con sistema misto o contributivo, anche se ancora non si sa se rimarr in vigore anche nel 2025 l'importo minimo per l'assegno pari a 1,5 volte la minima necessario per far scattare la pensione.
Invariata anche la versione "povera", ovvero quella con uscita a 71 anni con soli 5 anni di contributi.
Salvo nuove indicazioni, anche la pensione anticipata contributiva manterr gli attuali requisiti:
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assegno 2,8 volte la minima.
E cos anche Quota 41 lavoratori precoci, con i suoi 41 anni di contributi versati di cui 1 entro i 19 anni.
Infine, anche la Pensione Anticipata rimarr fissa, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, e un anno in meno per le donne.
Pensioni 2025: ma c' un possibile taglio all'orizzonte
Per quanto dovrebbe essere una bella notizia il fatto che il requisito anagrafico rimarr invariato il prossimo anno, tutto ci non implica che non possano esserci delle modifiche alle pensioni.
In attesa di conferma da parte dell'Esecutivo, previsto gi dal prossimo anno un aumento dei coefficienti di trasformazione.
Alla base del modello contributivo, ogni biennio questi coefficienti vengono aggiornati a seguito dell'eventuale cambio nella speranza di vita.
Nonostante la stima in negativo, essa va comunque sommata a quella odierna, invece tendente al positivo.
Il rischio quindi di ritrovarsi il prossimo anno con neo-pensionati che, rispetto a quelli usciti negli ultimi anni, si ritrovano con un assegno pi magro, proprio per via del ricalcolo dell'aspettativa di vita.
Un ricalcolo non necessariamente troppo pesante, ma abbastanza sensibile per chi ha all'attivo decine di anni di contributi versati nel corso della propria carriera.