Pensione sociale solo per chi ha 70 anni? Facciamo chiarezza

24/07/2024 10:15

Pensione sociale solo per chi ha 70 anni? Facciamo chiarezza

La pensione sociale oggi un valido supporto per coloro che non hanno racimolato contributi a sufficienza e non hanno di che sopravvivere dopo i 67 anni.

Ma cosa succede se invece di 67 anni tocca attendere altri 3 anni, portando cos il requisito anagrafico della pensione sociale a ben 70 anni?

E' una prospettiva che sta gi facendo preoccupare molti futuri pensionati, ma in realt la situazione un po' pi complessa.

Vediamo meglio di cosa si tratta, e perch proprio la pensione sociale deve passare a 70 anni.

Per saperne di pi in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale Mondo Pensioni.

Pensione sociale solo per chi ha 70 anni? Facciamo chiarezza

Come riporta il Corriere della Sera, si tratta di una semplice proposta che ricorda molto quella di Itinerari Previdenziali, ovvero la ormai nota Quota 92 (67 anni di et ma 25 anni di contributi).

Dato che si tratta di una proposta, non c' nulla di cui preoccuparsi.

Non una misura in arrivo da parte del Governo in carica, anche perch, come vedremo pi in avanti, sar molto difficile la sua attuazione.

In pratica, davanti a una societ con sempre pi anziani, risulta necessario oggi indicizzare al meglio le attuali uscite previdenziali alla speranza di vita.

E non solo per quanto riguarda la Pensione di Vecchiaia o Anticipata, che dal 2027 torneranno a crescere circa 2 mesi ogni due anni, ma anche per trattamenti assistenziali come la Pensione Sociale.

Altresi noto come "assegno sociale", si tratta di un supporto economico oggi previsto per i 67enni che hanno zero contributi versati e un reddito al di sotto della soglia di povert.

In breve, la proposta punta a rendere accessibile la pensione sociale solo dai 70 anni in poi.

Circa un anno prima rispetto all'uscita previdenziale per chi ha 5 anni di contributi.

Una proposta decisamente impopolare, ma a senso se si guarda alla demografia del paese, e soprattutto alla numerosit dei percettori dell'assegno sociale: ben 820mila, molti dei quali privi di contributi versati e senza un'effettiva storia fiscale alle spalle.

E che costano alla collettivit, riporta il Corriere, circa 4,1 miliardi di euro l'anno.

Pensione sociale a 70 anni: cosa cambia per il pensionato

Supponiamo che questa proposta venga presa in considerazione dal Governo.

La prima conseguenza ovviamente ritardare di 3 anni l'accesso alla pensione sociale.

Tre anni non sono pochi, soprattutto per chi rientra in una fascia d'et in genere poco attraente per il mercato del lavoro.

Inoltre, difficilmente questi 3 anni di ritardo potranno essere recuperati nell'assegno.

Come funziona invece con la Pensione di Vecchiaia, che se si esce pi tardi si pu beneficiare di un coefficiente di trasformazione migliore, e quindi un assegno pi sostanzioso.

Tra l'altro, non chiaro se la modifica riguarda, oltre al requisito anagrafico, anche quello reddituale, ad oggi di 6.542,51 euro (13.085.02 euro se coniugati): un abbassamento del reddito minimo sarebbe di fatto un'ulteriore penalizzazione per il futuro percettore.

A sua volta, non si sa se sar possibile beneficiare dell'incremento al milione come da articolo 38 della legge n.

448 del 2001
, che prevede per i trattamenti inferiori al "milione" di lire l'aggiunta di 200 euro in modo da portare l'assegno a circa 735 euro.

Pensione sociale a 70 anni: una proposta possibile?

A conti fatti, l'innalzamento dell'et per la pensione sociale potrebbe essere, s, un colpo basso per i futuri pensionati, ma comunque una valida soluzione, assieme a Quota 92, per ridurre il peso di questi trattamenti nelle casse dello Stato.

Un peso dell'ordine di miliardi, constatando che i percettori di questi trattamenti corrispondono al 47% dei 16,13 milioni di pensionati.

Per, precisa il Corriere, difficile immaginarsi un futuro per questa proposta, completamente idiosincratica rispetto alle ultime misure disposte dal Governo sul piano previdenziale.

Da una parte l'Esecutivo ha voluto garantire il 100% della perequazione alle pensioni minime, arrivando addirittura a rischiare l'incostituzionalit.

E questo a discapito degli assegni pi alti, molti dei quali provenienti da chi ha versato sempre i contributi.

Dall'altra il Governo ha provveduto ad aumentare per i "contributivi puri" l'importo soglia da 2,8 a 3 volte la minima per l'accesso alla pensione di vecchiaia anticipata (64 anni d'et e 20 anni di contributi), penalizzando cos operai e impiegati e favorendo i lavoratori ad alto reddito.

Pertanto, difficile un cambio di rotta sul fronte della Riforma delle Pensioni, a meno che in sede di Manvora di Bilancio la situazione non richieda misure davvero estreme come questa proposta.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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