Pensione a 70 anni: come il Governo vuole renderla obbligatoria

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 29/10/2024 10:15

Pensione a 70 anni: come il Governo vuole renderla obbligatoria

I lavoratori non saranno contenti della prossima mossa del Governo, che punta a mantenerli il più possibile al lavoro, almeno altri 3 anni rispetto all'uscita con la Pensione di Vecchiaia.

Con questa mossa l'Esecutivo si sta infatti spingendo sempre più verso l'austerity nei confronti della previdenza, come conferma anche il mini-aumento previsto per le pensioni minime.

Vediamo però quali lavoratori rischiano di rimanere al lavoro fino a 70 anni, e come dovrebbe riuscirci il Governo a impedirgli di andare in pensione.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Angelo Greco.

Pensione a 70 anni, il Governo rende difficile l'uscita a questi lavoratori

Riferisce l'ANSA, il Governo sarebbe al lavoro per impedire ai lavoratori della Pubblica Amministrazione di ritirarsi prima.

Precisa l'agenzia di stampa, l'Esecutivo punterebbe a eliminare

"[...] la facoltà [...] di mandare in pensione il dipendente che avesse 42 anni e 10 mesi di contributi una volta raggiunti i 65 anni di età ed equiparato il sistema con quello privato con la messa a riposo una volta raggiunta l'età di vecchiaia, ora a 67 anni".

Si riferisce all'uscita "speciale" prevista per i dipendenti della Pubblica Amministrazione secondo quanto disposto dall'art. 4 del DPR n. 1092/1973 e  aggiornamenti successivi, come la Legge Madia (n. 124/2015).

Un'uscita che non ha mai dato problemi allo Stato, anche perché richiede gli stessi anni contributivi previsti per la Pensione Anticipata Fornero.

Eppure, stando a quanto riportato dall'ANSA, dal prossimo anno i dipendenti con questi 42 anni e passa di contributi potranno ritirarsi solo a partire dai 67 anni.

Se non addirittura a 70 anni. Sempre l'ANSA precisa che sarebbe in valutazione anche la possibilità per la Pubblica amministrazione di trattenere il lavoratore fino a 70 anni.

Il motivo? "Per lo svolgimento di attività di tutoraggio e di affiancamento ai neoassunti e per esigenze funzionali non diversamente assolvibili".

Anche se in questo caso è richiesto (almeno) il consenso del lavoratore, tutto ciò prova che il Governo sta puntando a ritardare quanto più possibile l'uscita anche agli stessi dipendenti dello Stato.

Pensione a 70 anni: come ritirarsi prima

Sempre l'agenzia di stampa riferisce di una sorta di "soluzione" per coloro che vogliono ritirarsi prima.

Ovverosia, "usare la rendita dei fondi pensione integrativi per raggiungere l'importo dell'assegno sociale".

Si tratta del requisito disposto negli ultimi anni per accedere alla pensione di Vecchiaia, accessibile a partire dai 67 anni ma con almeno 20 anni di contributi. In assenza di questo importo, si rischia di uscire a 71 anni.

Al momento, però, questa misura spetterebbe solo a chi è interamente nel sistema contributivo, ovvero chi ha iniziato a versare contributi a partire dal 1 gennaio 1996.

Che sia una soluzione anche per favorire la proposta del TFR (non) in azienda?

In effetti l'Esecutivo è al lavoro anche su un'altra misura: il versamento "obbligatorio" del 25% del TFR in un un fondo pensioni privato, togliendo così la possibilità di versarlo in quello aziendale.

Se l'integrazione ai fini della Vecchiaia dovesse diventare realtà, probabilmente sempre più lavoratori potrebbero valutare positivamente la proposta del TFR in un fondo privato.

Pensione a 70 anni, il destino di tutti i lavoratori

Oltre ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, anche altri lavoratori rischiano nei prossimi anni la pensione a 70 anni.

E non parliamo solo dei lavoratori che non maturano 20 anni di contributi per uscire a 67 anni, e che vedrebbero così spostare la propria uscita a 71 anni.

Ci riferiamo ad esempio a tutti coloro appena entrati nel mondo del lavoro, che potrebbero vedere il proprio requisito anagrafico spostarsi addirittura verso i 72 anni.

Stando infatti alle ultime previsioni sull'aspettativa di vita, e constatando uno scatto del requisito anagrafico di 2 mesi ogni due anni, nel 2060 tutti i lavoratori rischieranno di uscire a 70,2 anni. Se 3 mesi ogni 2 anni, addirittura a 71,8 anni.

Senza contare anche l'evoluzione del requisito contributivo, che in futuro potrebbe salire a 25 anni per la Vecchiaia, e addirittura a 44-45 anni nel caso dell'Anticipata Fornero.

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