Manca veramente poco per l’apertura della stagione termica. Per alcune regioni la stagione dei riscaldamenti partirà il 15 ottobre e per le famiglie italiane e già tempo di fare i primi conti sulle spese per riscaldare casa.
Per risparmiare qualche soldo per le spese dei riscaldamenti, molti hanno optato per l’installazione delle moderne stufe a pellet. Apparecchi che se correttamente usati fanno risparmiare oltre il 40% rispetto al metano.
Tale risparmio però dipende in buona parte dal prezzo della biomassa utilizzata per la combustione. Rispetto al 2022 già lo scorso anno si è notata una discesa dei prezzi.
E la situazione è destinata a migliorare anche per l’imminente stagione termica.
Ecco i prezzi in circolazione per la prossima campagna termica 2024-2025. Prima però vi lasciamo al video YouTube di PetGarden su come riconoscere il Pellet di qualità.
Pellet, ecco i prezzi per la prossima stagione termica 2024/2025
Lo abbiamo detto, ormai manca pochissimo all’avvio della prossima stagione termica almeno in alcune regioni.
Va ricordato che i periodo di accensione degli impianti di riscaldamento dipendono dalla zona geografica di residenza.
l’Italia è infatti suddivisa in 6 differenti zone climatiche dalle quali dipendono le date di inizio-fine del periodo di accensione del riscaldamento.
Le prime ad accendere i riscaldamenti saranno le regioni della Zona E, il 15 ottobre, che include le province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza.
Ma intanto molte famiglie questa estate sono già corse ai ripari: molti per cercare di risparmiare hanno deciso di acquistare una moderna stufa a pellet. Si perché l’utilizzo della biomassa permette un risparmio di oltre il 40% se rapportata al metano.
Il risparmio è destinato a crescere per effetto di un ulteriore riduzione dei prezzi della biomassa. Dopo due anni di prezzi stratosferici il prezzo torna ai livelli del 2021.
Già l’anno scorso si era registrata una discesa dei prezzi oscillanti in media sui 6,50 euro.
Secondo i dati, i prezzi medi ora vanno verso un ulteriore discesa, i prezzi al momento sono scesi e oscillano tra i 5 e 5,50 euro per sacchetto da 15 kg. Un risparmio notevole soprattutto per chi abitando in aree interne consuma molta biomassa.
Inoltre va detto che questo prezzo è comprensivo di Iva al 22% perché l’agevolazione dell’Iva ridotta è stata abolita lo scorso marzo.
Pellet, ecco perchè i prezzi scendono
Nonostante l’abolizione dell’IVA ridotta sul pellet, i prezzi della biomassa più usata dagli italiani è sceso anche rispetto allo scorso anno, stabilizzandosi oggi sui 5,50 euro a sacco.
Come mai questa discesa?
I fattori e le variabili che influenzano i prezzi sono molteplici: va ricordato per prima cosa che dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, stati come l’Italia che hanno una bassa produzione della biomassa hanno preferito importare da diverse zone, come ad esempio il Brasile.
Grazie proprio alle diverse fonti di approvvigionamento è possibile tenere sotto controllo i prezzi.
Ma la riduzione dei prezzi del pellet ha anche altre ragioni: la prima è la riduzione dei costi del gas naturale.
Inoltre va detto che nei mesi scorsi c’è stata anche un po’ di speculazione. Un’altra motivazione è legata al prezzo del legno che è in calo netto dopo gli aumenti degli scorsi anni.
E poi per finire c’è la questione inflazione: dopo la rincorsa degli ultimi mesi, sembra che adesso stia rallentando.
Un investimento sostenibile
Utilizzare il pellet per riscaldare la propria casa oltre ad essere una scelta economica e anche una scelta amica dell’ambiente.
Le emissioni prodotte di anidride carbonica sono decisamente inferiori rispetto all’utilizzo di GPL o di gas naturale. Inoltre il pellet, non avendo additivi chimici o sintetici ed essendo 100% naturale, può essere smaltito in giardino, disseminando le ceneri e utilizzandole come fertilizzante naturale.