Buone notizie per i titolari di Partita IVA sul fronte fatturazione. Dal 2025 cade il limite d’importo di 400 euro per la fattura semplificata dei forfettari. La novità è da ricondurre ad una direttiva dell’Unione Europea recepita dall’Italia.
Ma cosa cambia nello specifico?
Le disposizioni contenute nell’art. 21 bis del DPR 633/72, che estendevano la modalità semplificata alle fatture di ammontare complessivo non superiore a 400 euro, vengono meno.
Cosa cambia per i diretti interessati? E quali sono i vantaggi di tale novità?
Prima di dare una risposta esauriente ai diversi quesiti, consigliamo ai lettori che stanno valutando l'ingresso nel mondo dei forfettari, la guida YouTube di Angelo Greco sui vantaggi e gli svantaggi del regime.
Partita IVA, come e da quando cambia per i forfettari la fattura semplificata
Le Partite Iva in regime forfettario potranno emettere fattura semplificata senza limiti d’importo, anche per somme superiori alla soglia precedentemente fissata a 400 euro. La data da segnare sul calendario è quella del 1°gennaio 2025.
A partire dal prossimo anno, infatti, cambiano le regole per l'emissione delle fatture semplificate, grazie all'introduzione della Direttiva 2020/285 sull’IVA. Non si tratta di un’ipotesi, bensì di una conferma ufficializzata dagli organi di Governo.
Proprio lo scorso agosto, è arrivato l’ok del Consiglio dei Ministri al documento che allinea la normativa italiana a quella europea, nell’intento di agevolare i forfettari che dal 2025 potranno contare su una gestione fiscale più snella e celere.
Una strada certamente da battere per ridurre al minimo la burocrazia e gli oneri amministrativi sempre più pressanti, dando la possibilità ai piccoli imprenditori di emergere in ambienti fortemente competitivi.
Partita IVA, quali sono i vantaggi della fattura semplificata per il regime forfettario
C’è più di una ragione per cui i titolari di Partita IVA in regime forfetario dovrebbero gioire per le novità in arrivo dal 2025.
La fattura semplificata contiene pochi dati, quelli reputati essenziali, rispetto alla fattura ordinaria, garantendo molti vantaggi, oltre a ridurre al minimo i casi di errori di compilazione.
Le informazioni più richieste per la fattura semplificata sono:
•
ammontare complessivo del documento e della relativa imposta;
•
•
dati del destinatario (nome, cognome, codice fiscale, partita IVA o ragione sociale);
•
dati del prestatore o cedente (ragione sociale, nome, cognome, residenza fiscale, partita IVA);
•
descrizione breve dei beni o servizi forniti;
•
nota di credito (se prevista);
•
Numero progressivo della fattura.
Ma c’è un altro vantaggio da aggiungere in lista: nella fattura semplifica non c’è bisogno di distinguer l’imposta applicata sul complessivo.
Il motivo è abbastanza semplice motivo: chi opera in regime forfettario non versa l’IVA ma l’imposta sostitutiva, con aliquote del 5%, 15% (agevolate) a seconda dei casi.
A cosa fare attenzione
Ovviamente, quanto appena detto vale solo per i forfettari titolari di Partita IVA. Il superamento del limite di 400 euro nella fattura semplificata è una novità rivolta esclusivamente a chi aderisce a questo regime.
Attenzione, quindi, a non fare confusione con le Partite IVA ordinarie. Per coloro che operano nel regime ordinario, tutto rimane inalterato.
Gli interessati sono tenuti al rispetto del limite di 400 euro, senza eccezione alcuna.