**Finanza e Mercati: Rendimenti in lieve recupero** Il rendimento del BTP decennale è ora al 3,6030%, in recupero rispetto al minimo del 29 dicembre al 3,5490% toccato giovedì. Si mantiene attiva la correzione dal massimo del 12 dicembre al 3,9960% raggiunto il 22 febbraio. Ricordiamo il minimo di agosto 2022 al 3,4620% toccato il 27 dicembre e il massimo del 2012 al 5,04% raggiunto il 19 ottobre.
Il rendimento del Bund decennale si attesta al 2,2955%, sopra il minimo del 5 febbraio al 2,2490% toccato giovedì, dopo aver raggiunto il massimo dal 28 novembre al 2,5115% il 29 febbraio. Ricordiamo il minimo di dicembre 2022 al 1,8850% del 27 dicembre e il massimo del 2011 al 3,02% del 4 ottobre.
Il rendimento del T-Note USA decennale è al 4,0950%, in recupero rispetto al minimo del 2 febbraio al 4,0350% toccato venerdì. Rimane in corso la correzione dal massimo del 30 novembre al 4,3560% raggiunto il 22 febbraio. Ricordiamo il minimo di luglio al 3,7820% toccato il 27 dicembre e il massimo del 2007 al 5,02% il 23 ottobre.
Il rendimento del T-Bond trentennale è al 4,2550% dopo aver toccato il minimo del 2 febbraio al 4,2010% giovedì scorso. Ricordiamo il minimo di fine luglio al 3,9430% toccato il 27 dicembre e il massimo del 2007 al 5,18% il 23 ottobre.
**Finanza e Mercati: Focus sull'inflazione USA** I rendimenti si riprendono dai minimi recenti. Gli analisti e gli investitori attendono con trepidazione i dati sull'inflazione CPI americana di febbraio in uscita oggi alle 13:30. Il consenso è per un dato grezzo stabile al +3,1% anno su anno, mentre quello core (che esclude cibo ed energia) è previsto in calo al +3,7% dal +3,9% di gennaio. Il dato CPI non è quello utilizzato dalla Federal Reserve per l'obiettivo di inflazione a lungo termine del 2%, ma è da seguire attentamente per definire il percorso di uscita dalla fase restrittiva iniziata a marzo 2022.
Attualmente, il CME FedWatch Tool assegna oltre il 59% di probabilità a un taglio di 25 bp nella riunione del FOMC del 12 giugno, mentre il 28% prevede tassi invariati. Per la fine del 2024, la probabilità è del 34% per un taglio di 100 bp, del 30% per un taglio di 75 bp e del 17% per un taglio di 125 bp. I future sull'Euribor a 3 mesi indicano -28 bp a giugno e -100 bp a fine 2024 (rispetto a -104 ieri e -92/93 bp giovedì scorso).
Nell'agenda macroeconomica della settimana, negli Stati Uniti oggi si ha l'inflazione CPI e venerdì l'indice di fiducia dei consumatori (Univ. Michigan).
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