Nuovi aumenti sulle pensioni dopo il 2024? Ecco perché sarà difficile

15/03/2024 18:33

Nuovi aumenti sulle pensioni dopo il 2024? Ecco perché sarà difficile

Negli ultimi mesi si sono visti confermare gli aumenti dovuti alla perequazione delle pensioni e del taglio dell'IRPEF, oltre ad eventuali arretrati non ancora versati nei cedolini INPS.

Oltre a questo, nel lungo periodo difficilmente avremo altri aumenti significativi, a parte il conguaglio di fine anno.

Il motivo tutto dovuto non solo dalla perequazione stessa, la misura di adeguamento delle pensioni che scatta pressoch ogni anno, ma anche da altre misure ad hoc che difficilmente verranno rinnovate.

Per due anni la situazione andata a gonfie vele per le pensioni, ma in futuro?

Vediamo infatti cosa potrebbe accadere in futuro, e perch il rischio di zero aumenti realistico.

Se vuoi saperne di pi in merito all'argomento, ti suggerisco di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Salvatore Spinosa Analista Previdenziale.

Pensioni 2024, tutti gli ultimi aumenti

Prima di approfondire la questione, giusto riassumere tutti gli aumenti fino ad ora confermati ed erogati (salvo casi di ritardo).

Il primo quello della perequazione delle pensioni, disposta a partire dal cedolino del mese di gennaio 2024, come riportato sulla Circolare 1/2024 dell'INPS.

Con dato provvisorio del 5,4%, le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo avranno il 100% di questo aumento.

Per importi superiori, la percentuale scender, fino ad arrivare all'1,18% per i redditi oltre 10 volte la minima.

Il secondo aumento riguarda il taglio dell'aliquota IRPEF: non pi al 25% per i redditi da 15mila a 28mila euro, ora al 23% per tutti i redditi fino a 28mila.
E questo mantenendo le detrazioni spettanti e la no tax area di 8.500 euro.

A conti fatti, il pensionato con 1.500 euro lordi di pensione ricever:

  • ?

    81 euro lordi in pi sul cedolino,

  • ?

    30 euro lordi di risparmio fiscale.

In pratica un aumento dell'8% complessivo, anche se da tutto ci vanno detratte le aliquote comunali in acconto di marzo.

Perch non ci saranno nuovi aumenti sulle pensioni dopo il 2024

Dopo questi aumenti, all'orizzonte per le pensioni di quest'anno e del 2024 non sembra ci siano nuovi extra in arrivo.

E questo perch i due sopracitati aumenti derivano il primo dalla perequazione delle pensioni, e il secondo dalla misura fiscale introdotta dal Governo Meloni per quest'anno.

Nel caso dell'adeguamento delle pensioni, esso prevede che le pensioni INPS ricevano un cospicuo aumento a seconda dell'inflazione registrata nel corso dell'anno.

Si prende come riferimento l'indice FOI (indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie operaie ed impiegati), ed esso negli ultimi anni ha segnato delle cifre record, tutte finite poi nel calcolo dell'adeguamento delle pensioni.

Ma erano anni davvero unici, e difficilmente torneranno.

Ad oggi il FOI ha segnato solo lo 0,8% su base annua per il 2024. Nulla in confronto al 9,8% su base annua segnato a gennaio 2023.

Se il dato rimanesse cos fino a settembre, ad ottobre il MEF non potr non confermare un adeguamento di a malapena 1 punto percentuale.

Oltre alla perequazione, c' anche la questione dell'IRPEF, finanziato solo per il 2024: se non ci dovessero essere le risorse, tornerebbero in auge le precedenti aliquote.

A sua volta, le pensioni minime, che hanno beneficiato delle maggiorazioni extra (+2,7% grazie alla Legge di Bilancio 2023), senza rinnovo della misura dovrebbero tornare al punto di partenza, anche se comunque garantite dalla perequazione.

Pensioni 2024, l'incognita del conguaglio

Un possibile aumento, seppur a fine anno, dettato dal conguaglio della perequazione.

Dato che vengono presi a riferimento solo i primi 9 mesi dell'anno per l'adeguamento, i restanti tre mesi vengono resi noti solo a nuovo anno inoltrato.

A ottobre il MEF aveva infatti disposto una percentuale provvisoria per l'adeguamento, pari al 5,4%.
A gennaio l'ISTAT ha riportato che la base annua definitiva del 2023 del 5,7%.

Si parlerebbe quindi di un potenziale aumento dello 0,3% verso la fine dell'anno, quando il MEF stabilir per il mese di novembre l'erogazione della parte mancante.

A prova di ci, nel 2023 venne erogata la prima tranche, tra gennaio e marzo 2023, prendendo come riferimento il 7,3% del FOI di gennaio-settembre 2022.

A novembre, con decreto ministeriale del 20 novembre 2023, venne disposto un conguaglio dello 0,8% per il FOI di ottobre-dicembre 2022, dato che l'ISTAT aveva riportato a febbraio la base annua definitiva di 8,1%.

Conguaglio che finito nel cedolino di dicembre, invece di andare direttamente a gennaio dell'anno dopo.

Oltre a questa potenziale misura, a meno che il Governo non intervenga nel corso dell'anno con nuove misure a sostegno delle pensioni, non credo ci sia altro in arrivo.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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